di Mauro Carosio
I Gazebo Penguins sono la dimostrazione vivente che anche in Italia si può fare un certo tipo di musica, e farla anche bene. I Gazebo Penguins fanno parte di quella piccola ma sostanziosa sfera di gruppi cosiddetti “di nicchia” che sono i soli a offrire prodotti validi a livello internazionale, ma che in patria continuano a essere definiti “di nicchia” (termine che inizia a diventare fastidioso). I Gazebo Penguins non li vedremo mai a X Factor o dagli amici di Maria perché fanno “troppo rumore”, non sono una boy band, non vanno a Sanremo e non scalano le classifiche di vendita. In ogni caso la band di Correggio è arrivata al terzo album senza tradire una linea determinata, viscerale, urlata ed energica che la contraddistingue dal 2004.
RAUDO, scritto proprio in maiuscolo, sprigiona vitalità, grinta ed esuberanza. Punk, emo-core, indie o come si voglia definire, funziona così, prendere o lasciare senza togliere nulla alle capacità musicali del trio in studio e dal vivo. Brani come Trasloco, Difetto o Mio Nonno spaccano e convincono al primo ascolto un pubblico che continuiamo a chiamare “di nicchia” in attesa di tempi migliori.
Un ulteriore merito: RAUDO è scaricabile gratuitamente dal sito ufficiale dei Gazebo Penguins.
7,9/10
Per discuterne:
https://www.facebook.com/groups/282815295177433/
httpv://www.youtube.com/watch?v=HmIypOs5_Lo
Gazebo Penguins – E’ finito il caffè