hot chip whymakesense
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Il ritorno atteso dei simpatici Hot Chip

Sesto album in studio per la pirotecnica band londinese capitanata da Alexis Taylor e Joe Goddard.
Dopo i fortunati episodi firmati dai due leader a proprio nome (Taylor) o come 2 Bears (Goddard), torna la sigla Hot Chip per un disco che riporta ai fasti del 2006, anno in cui il gruppo ottenne una nomination al Mercury Prize con The Warning. La formula che li ha resi famosi non è di fatto cambiata. Un mix di dance, funk e elettro che strizza l’occhio  al meglio degli ultimi quarant’anni con una spruzzata di elementi innovativi che fanno sì che il risultato finale suoni attualissimo.

Why Make Sense? soddisfa in pieno

Why Make Sense? è un disco ben costruito, fresco, allegro e senza cadute di stile. Dalla prima all’ultima traccia è difficile resistere all’incalzare di un ritmo contagioso, che concede qualche momento di riposo solo in due ottime ballade dalle tinte più tenui, White Wine And Fried Chicken e So Much Further To Go. I momenti migliori sono senz’altro la title track, Huarache Light e Need You Now, sui quali aleggia lo spirito dell’immortale deus ex machina Giorgio Moroder.
Una curiosità: nonostante gli Hot Chip abbiano artatamente lavorato sodo per essere una delle band più gay friendly del pianeta, ammiccando spudoratamente a un pubblico di genere, continuano ad arrivare dichiarazioni di eterosessualità certa dai membri stessi del gruppo! Excusatio non petita…
8/10
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Ha suonato con band punk italiane ma il suo cuore batte per il pop, l’elettronica, la dance. Idolo dichiarato: David Byrne. Fra le nuove leve vince St. Vincent.

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