La chitarra che apre il disco è un marchio di fabbrica e altrettanto la voce, appena segnata dall’età. Comincia così Lighthouse, il miglior prodotto di David Crosby da molti decenni, probabilmente il miglior disco solista dopo il luminoso esordio di If I Could Only Remember My Name. Ciò che meraviglia è la sua uscita dopo soli due anni dal precedente Croz (seguito dell’incerto Thousand Roads di ben vent’anni prima), disco pieno di arrangiamenti lustri e complessi, forse troppo levigato e pulito.
In Lighthouse David Crosby ritorna alle chitarre acustiche
Qui, al contrario, dominano le chitarre acustiche e le ampie tessiture vocali, caratteristiche che riportano ai tempi gloriosi di Guinnevere o Triad. Nel disco non appare alcun tipo di percussioni, salvo un deciso strumming sulla chitarra in alcuni brani, come in Somebody Other Than You e, più marcatamente, in The City (un vero e proprio tributo a CS&N). In quest’ultimo spunta, isolata, una vigorosa chitarra elettrica che disegna un assolo tanto improvviso quanto breve. Parte del merito della riuscita di Lighthouse sembra da attribuire alla collaborazione con Michael League, leader degli Snarky Puppy, eclettica e premiata band di Brooklyn che propone un crossover di jazz, fusion e progressive rock. Per fortuna nessuno di questi ingredienti partecipa al progetto, ma evidentemente Michael League è stato fondamentale per la sua riuscita. ‘Chapeau!’ quindi al musicista per non aver interferito se non con iniezioni abbondanti di fiducia…
A Crosby si perdona anche la copertina in stile calendario
Ultime parole per la copertina, forse un po’ foto da calendario, ma che conferma ancora una volta la predilezione di Crosby per il mare e la navigazione. Si tratta di un tema presente in brani come The Lee Shore, Shadow Captain e molti altri e anche nella celebre copertina di CSN (l’album del 1977), dove Crosby, Stills e Nash sono ritratti, felici e ventosi, a bordo di una barca a vela.
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https://youtu.be/hIh4zceuZpc