Beck - Colors - RecensioneCapitol - 2017

Il nuovo Beck all’insegna del pop.

Beck - Colors - Recensione
Capitol – 2017

Colors è la conferma che da Beck non sai mai cosa aspettarti. Ogni album sembra un capitolo a sé stante, per un personaggio che ha fatto della versatilità il proprio marchio di fabbrica. Questa volta Beck David Campbell torna con la voglia di giocare e una spensieratezza all’insegna dell’easy listening.

Beck e l’estetica del disordine

Dimentichiamoci quindi il folk psichedelico di Mutations, uno dei suoi maggiori successi, o il soul funkeggiante di Midnight Vultures.

Negli anni ’90 l’artista di Los Angeles ha più volte spiazzato pubblico e critica con lavori di segno quasi opposto. Sfornando ottimi album, definiti convenzionalmente “indie”, si è guadagnato una posizione di tutto rispetto nel panorama contemporaneo.

Beck ha convinto proprio grazie alla miscela di ingredienti sempre diversa e ogni volta piacevolmente disordinata. Se gli anni ’00 mostravano una qualche perdita d’ispirazione, il penultimo capitolo, Morning Phase (2014) sembrava la svolta, ben riuscita, verso una maturità rilassata e armonica. Tanti archi e chitarre acustiche per un disco grazie al quale Beck si è portato a casa qualche Grammy e un consenso unanime da parte della critica.

Colors: semplicemente pop

Avrebbe potuto procedere così come ci ha lasciato tre anni fa. Invece, ancora una, volta il nostro non perde l’occasione per sorprenderci. Con uno sfacciato cambio di rotta ci ritroviamo di fronte a un ennesimo nuovo Beck. Questa volta a farla da padrone è il pop; curato nei dettagli e decisamente mainstream.

Colors è un album solare, fresco e spensierato. Undici canzoni inedite dal sapore estivo e godereccio. Ovviamente il tutto è assemblato alla perfezione da un artista camaleonte che, al solito, sa trovare le soluzioni più adeguate al progetto. Progetto che vanta un produttore di tutto rispetto: Greg Kurstin, noto per le sue collaborazioni con artisti del calibro di Adele, Sia, Lily Allen e ultimamente Foo Fighters.

 

Colors parte benissimo. La title track è un brano immediato, con una linea melodica che rimane impressa al primo ascolto e un controcanto corale che valorizza il tutto. Il resto scorre in modo molto omogeneo senza nascondere palesi tracce di pezzi storici del pop-rock. Ecco quindi che No Distraction ricorda i Police degli esordi e Fix Me i Coldplay dei tempi migliori.Insomma, Beck diverte e si diverte in un disco che, pur non essendo tra i migliori della sua venticinquennale carriera, alla fine ci lascia in uno stato di piacevole ebbrezza.

Beck - Colors
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Ha suonato con band punk italiane ma il suo cuore batte per il pop, l’elettronica, la dance. Idolo dichiarato: David Byrne. Fra le nuove leve vince St. Vincent.

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