Chris Eckman - The Land We Knew The BestGlitterhouse

Chris Eckman e The Land We Knew The Best: un classico disco di Americana… in Slovenia.

Mentre gli Walkabouts aspettano ancora di essere scoperti in patria,  in Europa sono stati adottati e compresi da moltissimo tempo, grazie anche alla benemerita Glitterhouse, la label tedesca che li ha distribuiti di concerto con la Sub Pop di Seattle. Forse convinto da questo fortunato patrocinio, Chris Eckman ha deciso, nei primi anni ’00, di trasferirsi in Slovenia. Da lì ha continuato ad alimentare la propria discografia (Dirtmusic con Hugo Race, The Strange) producendo anche artisti di buon livello come i maliani Tamikrest. Oltre  a ciò ha pubblicato, con parsimonia,  alcuni  album solisti. The Land We Knew The Best è il sesto, al netto di alcune colonne sonore. Si è sempre trattato di dischi  piuttosto densi, a volte cupi (The Black Field, Harney County), altre volte un po’ precari (l’esordio A Janela). Il più riuscito, finora, è stato Where The Spirit Rests, del 2021.

Chris Eckman – The Land We Knew The Best: un buon disco, ma gli Walkabouts un po’ ci mancano

Con The Land We Knew The Best Eckman raggiunge un’eccellente coesione tra scrittura e performance, anche se l’energia della band che guidava con Carla Torgerson è solo uno struggente ricordo. Per chi fosse rimasto colpevolmente indietro, consiglio quella gemma chiamata New West Motel (1993), assieme al notevole disco di cover, Train Leaves At Eight (2000), dove si trova anche una buona versione, in inglese, della deandreiana Disamistade.

Il nuovo lavoro, formalmente impeccabile, eccede un po’ nella malinconia e a tratti stenta a decollare. Le nebbie slovene possono aver condizionato l’umore di Eckman, ma “la terra che conosciamo meglio” è sempre quella, lontana, oltre il Mediterraneo, anche se le foto del libretto vogliono convincerci del contrario. Per chi ha amato gli Walkabouts mancheranno le ‘’voci’’ della band, soprattutto quella a contrasto di Carla e le atmosfere notturne di Devil’s Road o Nighttown. Occorre anche perdonare Eckman di avere rispolverato, in Haunted Nights, la struttura di Train To Mercy, splendido brano di Scavenger, risalente al 1991. L’ultima canzone, perfetta, Last Train Home, risuonerà parecchio nelle nostre orecchie (*), aspettando le date italiane per ascoltarla dal vivo, assieme a qualche brano storico per buon peso…

(*) Se qualcuno ci sente qualcosa del pianoforte di Generale (De Gregori) sappia che è successo anche a me…

Chris Eckman - The Land We Knew The Best
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Recensore di periferia. Istigato da un juke-box nel bar di famiglia, si cala nel mondo della musica a peso morto. Ma decide di scriverne  solo da grande, convinto da metaforici e amichevoli calci nel culo.

Di Fausto Meirana

Recensore di periferia. Istigato da un juke-box nel bar di famiglia, si cala nel mondo della musica a peso morto. Ma decide di scriverne  solo da grande, convinto da metaforici e amichevoli calci nel culo.

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