Quasi una superband: Everyone Says Hi.
Forse sono troppo di parte ma credo fermamente che, soprattutto dal punto di vista melodico, la musica prodotta in UK abbia sempre una marcia in più. In un periodo dove il post-punk regna sovrano con formazioni indie che (quasi) dettano le regole, vengono fuori gli Everyone Says Hi e un disco omonimo di debutto col titolo preso da un brano di David Bowie non particolarmente memorabile (tratto dall’album Heathen). La band nasce dall’iniziativa dell’ex batterista e compositore dei Kaiser Chiefs, Nick Hodgson, ma dietro di lui si sono affiancati altri illustri collaboratori come Pete Denton (ex The Kooks), Ben Gordon (The Dead 60s), Glenn Moule (Howling Bells), insieme al chitarrista Tom Dawson.
Un mix di influenze
La band prende forma e prende sostanza non tanto dalla bravura dei musicisti ma dai mille stimoli musicali di Hodgson e compagnia. “A casa mia in quella che chiamo l’ora analogica, ovvero dopo cena ascoltiamo un disco: niente telefoni, tv o telecomando, basta accendere e assorbire tutto”, afferma Hodgson. E ancora “sentiamo REM, Father John Misty, The Strokes, Cigarettes After Sex, Carol King, Brothers Johnson, Harry Styles, Kate Bush, Daft Punk, The Meters, Mac Demarco, Elliot Smith, John Lennon, Alvvays, War On Drugs e tutta una serie di classici”. Un frullato di stimoli che ha portato a questo esordio di qualità.
Un esordio di buona qualità per Everyone Says Hi
Un gusto retrò che ricorda le composizioni di Jeff Lynne o se volete i Coldplay senza quella patina “plasticosa” e “piaciona” che si sono costruiti attorno. Fra i brani colpiscono sopratutto Brain Freeze e Holding On To Let Go.
Ma anche brani più “pop oriented” come On The Same Side con ritornello che sembra adatto alle radio, hanno un’attitudine indie con strumenti in bella evidenza. In generale tutti gli ingredienti sono in regola per regalarci una band interessante e promettente. Se proprio dobbiamo trovare un difetto è forse un indugiare verso facili soluzioni pop. A nostro avviso la band ha un potenziale maggiore che potrebbe sfruttare. Sarà il tempo a decidere il futuro di questa band e della loro produzione. Ora non ci resta che goderci questo interessante esordio.
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