Nuovo colpo del duo Freddie Gibbs & Madlib: Bandana.
Sulla carta un duo improbabile, Freddie Gibbs & Madlib tornano invece di nuovo insieme dopo Piñata e fanno anche meglio con Bandana. Perché improbabile? Per rispondere è sufficiente guardare alla carriera di entrambi: Freddie Gibbs ha esordito alla fine dello scorso decennio come rapper di ambito gangsta. Di buon livello, ma che non ha mai raggiunto alti livelli come solista. Madlib invece è uno sperimentatore nell’ambito hip-hop e come produttore ha spaziato anche al di fuori del genere, fra elettronica e jazz. Poi nel 2014 l’incontro giudicato quasi universalmente riuscito.
Dopo Piñata, ecco Bandana
Su Bandana Freddie Gibbs & Madlib ripetono l’esperimento con maggiore sicurezza. I ritmi fratturati di Madlib fanno da sostegno all’ottimo flow di Freddie Gibbs, dai toni estremamente naturali, che qui trova nei testi una dimensione più intima, complice forse il fatto di averne composta una buona parte dietro le sbarre per accuse poi cadute. Tuttavia non dimentica le origini e torna ripetutamente sul suo passato di spacciatore, come nell’ottima Half Manne, Half Cocaine: “Yeah, half man, half cocaine (Cocaine) / I just mixed the Tylenol with heroin (Heroin) / Junkies shoot some detergent in their fuckin’ veins (Fuckin’ veins) / Cradle to the grave, nigga, crime pays” (“Metà uomo metà cocaina / Ho appena mescolato il Tylenol con l’eroina / I tossici si sono sparati il detergente nelle cazzo di vene / Dalla culla alla tomba, uomo, il crimine paga”). Musicalmente, la canzone potrebbe essere il manifesto del disco, con una prima parte in puro stile gangsta, e poi una virata improvvisa verso beat più complessi.
Freddie Gibbs & Madlib accompagnati da ottimi ospiti
Le due anime continuano ad alternarsi attraverso brani quasi sempre di ottimo livello, con Freddie Gibbs & Madlib talvolta coadiuvati da ospiti illustri su Bandana: Pusha-T su Palmolive, Anderson .Paak su Giannis, Yasiin Bey/Mos Def su Education.
Su quest’ultima emerge la vena di critica sociale che pure è presente in Bandana: “Kids graduatin’ from public schools and prisoners / Underprivileged, aboriginal, indigenous / Sent images of that family that got adopted / The president of some nonprofits is out of pocket”. Peccato giusto per l’inizio poco felice con il parlato e poi il brano più debole dell’intero disco, Freestyle St. Nel complesso Bandana piacerà ai tanti non in sintonia con il rap contemporaneo, ma che comunque non si adagiano nel puro revival.
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