Meek Mill al termine di una lunga storia giudiziaria.
Coinvolto in una discussa e discutibile vicenda giudiziaria che si è trascinata per buona parte della sua vita da adulto, Meek Mill è uscito lo scorso aprile di prigione, sostenuto dalla comunità del rap, e soprattutto da Jay-Z. Nel giro di pochi mesi ha inciso Championships, il suo quarto album, ricco di ospiti e di produttori vari.
Championships parte bene
Lo stile di Meek Mill può piacere come no. Tutti quelli che non amano il cosiddetto ‘mumble rap’ saranno felici di trovare un rapper che sembra mettercela tutta in ogni verso. Tuttavia, questa modalità sempre urlata alla lunga può risultare leggermente stancante. Qualità e difetti appaiono evidenti già nell’Intro, scelta anche per il video di presentazione. Trauma, la seconda traccia, è però migliore, soprattutto per l’ottima base prodotta da Don Cannon e dal collettivo californiano Rance Dopson.
Gli ospiti di Championships
Inizialmente solitario, Meek Mill è resto raggiunto da molti ospiti. L’ipnotica On Me va citata per la presenza di Cardi B, una delle star del momento. What’s Free, ispirata dalle vicende personali, si avvale della presenza di Rick Ross e soprattutto di un Jay-Z in gran forma. È uno dei momenti migliori di Championships. Non mancano ospiti più giovani e alla moda, come Kodak Black, Young Thug, 21 Savage, anche se Meek Mill sembra più a suo agio su beats molto classici, come quelli esibiti dalla title track. Going Back con Drake sembra mettere fine a un litigio fra i due con buoni risultati.
Un disco troppo lungo ma riuscito
Soprattutto la prima metà di Championships è completamente convincente, poi verso la fine l’ascolto stanca un po’. D’altra parte è difficile tenersi su livelli consistenti per 19 tracce, a meno di non chiamarsi Lil Wayne. Nel complesso però è un bel ritorno, che si spera sigilli le vicende pregresse una volta per tutte e lasci Meek Mill libero di esibirsi e godersi il successo.
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