Anderson .Paak e Knxwledge, ovvero i NxWorries, tornano con Why Lawd?
A distanza di otto anni dallo splendido esordio con Yes Lawd, tornano i NxWorries, il duo formato dal talentuosissimo Anderson .Paak e dal brillante produttore Knxwledge, con Why Lawd? (Stones Throw Records).
Dopo quello sfolgorante esordio le strade dei due si erano divise; nessuno screzio, solo la voglia di camminare ognuno con le sue gambe: da un lato Anderson inanellando successi su successi, culminati con lo splendido Ventura del 2019 e il sensualissimo An Evening with Silk Sonic, in un piacionissimo duo con l’ammiccante Bruno Mars; dall’altro Knxwledge con pregevolissime opere a suo nome (più svariate altre cose, comprese musiche per videogame), ma soprattutto producendo con il suo tocco magico varie uscite, tra cui l’epocale To Pimp a Butterfly di Kendrick Lamar.
Il duo prova a cambiare
Rispetto all’esordio di otto anni fa, il ritorno dei due talentuosissimi artisti, appare essere caratterizzato da un suono più asciutto ed essenziale, pochissimi campionamenti, tanta chitarra sia elettrica che acustica a disegnare ammalianti arabeschi su un tappeto ritmico mai invadente e a creare quella che potrebbe essere una versione moderna della musica soul, con le voci a inseguirsi su melodie notturne e sensualissime.
Diversi gli ospiti che accompagnano i NxWorries in Why Lawd?
Tante le ospitate, a partire dal comedian David Chapelle che presta il suo vocione nel breve intro Thank U, che con il suo giro sinuoso detta da subito la cifra stilistica del disco: melodie avvolgenti e notturne, ritmi rallentati, atmosfere sensuali, nella più classica tradizione della musica soul. Così Keep Her che vede la partecipazione (un feat. come dicono quelli bravi) del fenomenale Thundercat, chitarra strascicata in primo piano, ballatona soul che rapisce e ipnotizza, oppure Where I Go (feat. H.E.R.) uno dei singoli, anche qui un giro di elettrica a scandire una ballad avvolgente, con Anderson bravissimo a volare con la sua voce di miele e pepe.
E ancora From Here, altro singolo, una ballatona notturna che sprizza sensualità (si dia un’occhiata al video) con la partecipazione del falsetto di October London e il vocione leggendario dell’immenso Snoop Dogg.
Il meglio arriva alla fine
Il disco presenta altri episodi notevoli come Battlefield, il pezzo più lungo, sempre una sinuosa chitarra a proiettare in alto, con basso e batteria a scandire un ritmo dolcemente incalzante su un intreccio di voci e cori celestiali, il ritorno alle atmosfere dei Silk Sonic di She Used e il meraviglioso ballatone soul di Walk On By (feat. Earl Sweatshirt & Rae Khali), forse il pezzo migliore, posto in chiusura.
È un disco a suo modo coraggioso, nel tentare di smarcarsi dai toni e dalle sonorità dell’esordio, che essendo di quasi dieci anni fa (un’era geologica nella moderna musica black) sono ormai già sentite, cercando una nuova via, colorando di atmosfere notturne e sensuali i diversi pezzi, tra i quali ci sono forse alcuni riempitivi (alcuni di quelli brevi da un minuto o poco più) e qualche episodio meno incisivo, ma che comunque rimangono tutti su un ottimo livello.
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