Diabolik

È finita l’attesa: in uscita Diabolik, con la colonna sonora di Pivio & Aldo De Scalzi.

Fenomenologia di un’attesa: Diabolik, la pellicola dei fratelli Manetti sul personaggio creato dalle sorelle Giussani nel 1962 è da un po’ che solletica la curiosità sia degli aficionados dei comic movies sia di quelli che, come me, venerandamente ricordano il tentativo ultrapop compiuto da Mario Bava nel 1968… Insomma l’hype è alto e le aspettative pure. In attesa quindi che, nel giorno del mio genetliaco, giunga finalmente in sala, stoppata e, soprattutto, ritardata da eventi  noti a tutti, e ci si possa recare ultraprotetti alla visione, ho la chance privilegiata di sollazzarmi con la soundtrack (per la label Carosello) e quindi solo su di essa potrò esprimere il mio esclusivo parere.

Il cinema e la premiata ditta Pivio & Aldo De Scalzi

Serve forse ricordare che il duo Pivio (Scortilla e una vasta attività solistica lontana dal soundtracking) & Aldo De Scalzi (Picchio dal Pozzo e una vasta vastità di note che riassumo nei mai dimenticati Sixties, la band, non il periodo…) vanta un curriculm in termini di soundtrack sconfinato, iniziato nel 1997 con il Bagno Turco di Ozpetek e proseguito, senza sosta sino ad oggi, sia in campo cinematografico sia televisivo, e che già con i Manetti Bros. ebbe i giusti riconoscimenti con il premiato Ammore e Malavita, sodalizio che si rinnova quindi con questa pellicola. Il lavoro del duo è quanto mai circostanziato e parcellare e si svolge nell’arco di 34 composizioni che traggono linfa vitale dal cinema italiano degli anni ’60, ma senza per questo ammantarsi di retorico citazionanismo. Anzi, creando nell’ascoltatore la sensazione di trovarsi esattamente nello hic et nunc dell’ambientazione della storia senza bisogno di un Tardis.

Musica per orchestra

L’utilizzo dell’orchestra è figlio della migliore composizione sonora per celluloide, ma anche dove emerge l’urgenza contemporanea di utilizzo di strumentazioni altre, si sentano celati synth e disciplinate chitarre, l’incipienza del suono è prodromica di immagini tutte da costruire in chi ascolta nel tentativo di provocare una visione interiore prima ancora che quella reale esterna che avverrà nelle sale.

 

Certo, dai titoli didascalici e talvolta ironici, con quella k che sfugge al controllo, è facile configurare una trama e un andamento, ma basta sparigliare la loro successione per far saltare il banco del noto ed entrare ognuno nella sua personale “visione” in modalità flashback, forward e chi più ne ha ne metta. I diversi passaggi sonori sfiorano la musica colta, omaggiano il noir alla Scerbanenco reso celebre dagli adattamenti di Fernando di Leo, le atmosfere ultra soft alla Lalo Schifrin e gli incubi di hitchcockiani di Bernard Hermann  e cristallizzino la lounge ai propri scopi in una enciclopedica dissertazione tra le, a loro ben note, note. Emergono due sentiti commenti con voce grazie alla grazia di Claudia Sanguineti, ben nota in ambito jazzistico, che regala due performance in In The Corner Of My Heart e Amore Vieni A Ghenf che meriterebbero la pubblicazione autonoma in 45 giri (già che il vinile è tornato…).

C’è anche Manuel Agnelli in Pivio & Aldo De Scalzi – Diabolik

In conclusione, aggiungo che sono state inserite due nuove canzoni di Manuel Agnelli, probabili prodromi della sua prossima carriera solista e che ben si adattano alla generale atmosfera. Preferisco comunque pascermi delle orchestrazioni che, tra l’altro, apprendo, sono state realizzate con estrema difficoltà vista anche l’impossibilità incontrata dagli autori di avere sempre tutti i musicisti coinvolti nella medesima sala, cosa non da poco se qualcuno conosce cosa significhi dirigere una partitura per orchestra. Ultima annotazione nerdofila: il vinile esce doppio e con in omaggio un albetto realizzato appositamente per la ghiotta occasione…

Pivio & Aldo De Scalzi – Diabolik
7,5 Voto Redattore
10 Voto Utenti (1 voto)
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Collaboratore per testate storiche (Rockerilla, Rumore, Blow Up) è detestato dai musicisti che recensisce e dai critici che non sono d'accordo con lui e che , invece, i musicisti adorano.

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