Una metafora amatissima dalla critica musicale è quella del “fantasma che aleggia”. Un certo influente musicista – spesso ancora in vita – sbatterebbe come uno spettro ‘aviforme’ le sue ali sulla testa del collega di cui si sta scrivendo, a riscuotere il debito musicale che gli si deve. Ma l’unico spirito che svolazza fra i brani di Spiral Vortex è il più fantasmatico degli strumenti, il Theremin, protagonista assoluto dell’album. Prima un po’ di storia: i Night Terrors esordiscono con Back To Zero (EXO Records) nel 2009 e firmano nel 2013 per l‘australiana Homeless, che ne ristampa il primo full lenght e produce il secondo, Spiral Vortex. Durante questi cinque anni hanno diviso il palco con Lou Reed, Laurie Anderson, Marc Ribot e Goblin (sì, quelli di Dario Argento) e collaborato con Ash Wednesday, turnista degli Einstürzende Neubauten. I tag sulla pagina bandcamp del disco sono ‘horror soundtrack’, ‘cosmic dance’, ‘post punk’, ma il termine più curioso è quello che si legge tra le info della pagina facebook: ‘theremania’. La bontà dell’album è data dal convergere di tanti elementi, rock, elettronica, disco-dance, e anche i momenti più leggeri sono in realtà resi solenni dal suono del Theremin e dal sintetizzatore più ‘dark’ del mondo, quello di Sarah Lim. Per avere un‘idea più precisa si ascolti il singolo Monster: nel ritornello la melodia sale e scende per il modo eolico di Fa in maniera ipnotica, vorticosa appunto. Espressonistico e colorato, nuovo e retrò insieme, Spiral Vortex risulta un disco ‘da paura’.
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