Illustrazione di Alberto Valgimigli
Kendrick Lamar - Duckworth testo
Illustrazione di Alberto Valgimigli

Kendrick Lamar – Duckworth.

Oh Lamar, Ave Maria e Ave Marijuana, sono tempi duri
Prega con la teppa, ombre nel buio
Fai amicizia con demoni e tipi simili, sono una stella io,
La vita è una stronza divertente
Vera commediante, devi amarla, devi crederci,
Potrei essere fuori di testa, lunghe pubblicità televisive e niente sonno
Tutto preso dai miei pensieri

“Bambini, ascoltate: qui si fa seria”

Vedete, c’era una volta il ghetto di Nickerson Garden
Dove il punto era produrre e digerire il linguaggio della povertà
Adattarsi, inevitabile: sparatorie, crack ovunque
FBI che assalta edifici e professionisti della droga
Anthony* era il più grande di sette fratelli
Rispettato, calmo e tranquillo
Scherzare e giocare rendeva la vita più facile
Tempi duri, la madre si faceva di crack
E lui a quattro anni che diceva alla nonna di non lasciarlo

“La sua storia familiare: prostituzione e gang”

Era fabbricato per essere pericoloso
Gli dettero una pistola e cominciò a darsi da fare
A quindici anni, i jeans strappati con la monetina come si usava allora
Un pompino quando capita da una tossica
La polizia da evitare, lavorava per uno più grande
Piccolo spacciatore, salì presto di grado
10mila dollari al giorno solo dallo spaccio nel ghetto
Vide il suo primo milione a vent’anni
Ebbe un paio di bambini, un paio di sparatorie
Accusato di omicidio, le sue impronte sulla pistola
Ma il testimone non confermò
E’ allora che provò a cambiare ma appena voltate le spalle uccisero suo cugino
Sfuggì all’accusa e tornò a spacciare chili di cocaina
Anthony era bello visibile
Con la Mustang a due colori, il modello appena uscito
Una cosa da richiamare la polizia, e dicono che la polizia arrivò
Aggirandosi per parcheggi e dintorni
E facendo casino mentre dava noia ai piccoli spacciatori
Poliziotti corrotti, dissero a Anthony che avrebbe fatto meglio a collaborare
Ma lui rispose che si levassero di torno
E se ne tornò al Kentucky Fried Chicken

“Vedete, al Kentucky Fried Chicken…”

C’era un negro dalla pelle chiara che chiacchierava un sacco
Con una testa riccia e i denti davanti separati
Lavorava alla finestra del drive-through, si chiamava Ducky**
Anche lui veniva dalla strada, le Robert Taylor Homes
Un ghetto nella zona meridionale di Chiraq, il regno del terrore,
Era partito in auto per la California con la sua donna e 500 dollari
Avevano un bambino, speravano avrebbe visto il college
Si faceva il culo con un lavoro dalle nove alle cinque
Guidava una Cadillac Seville, ci portava in giro il figlio nei weekend
Vestito con la divisa del negozio
Che si trovava giusto di fronte al ghetto
Anthony aveva deciso di rapinare il posto
L’aveva già fatto nel 1984
In quel periodo le gang andavano forte, tutti ne facevano parte come in una guerra
Fra i parenti c’era sempre qualcuno che ti convinceva ad affiliarti
Che ti vendeva un qualche lavoro demoniaco
Che avrebbe finito per ucciderti
Qualcuno che era invischiato nel crimine, sveglio,
che ti faceva una proposta sempre a base di pistole

“Ducky conosceva bene la situazione”

Avevano rapinato il manager e sparato a un avventore l’anno prima
Allora provava a prenderli con le buone
Ogni volta che Anthony passava allo sportello
Era pollo gratis e due biscotti in più
E infatti a Anthony piaceva
Lo lasciò andare, non lo uccisero
Anzi, pare sia stato l’unico a salvarsi

“Fate attenzione: quella decisione cambiò entrambe le loro vite”

Una sfortuna per ciascuno
Si trasforma in karma positivo, e vi dico il perché
Prendi due estranei, mettili a caso in una situazione difficile
Dagli un’anima, ché possano prendere le proprie decisioni e andare avanti
Vent’anni più tardi, gli stessi estranei si incontrano di nuovo
Dentro uno studio di registrazione, dove ognuno dei due ha trovato la sua fortuna
E cominciano a ricordare quel problema al Kentucky Fried Chicken
Chi avrebbe mai pensato che il più grande fra i rapper sarebbe nato da una coincidenza?
Perché se Anthony avesse ucciso Ducky
Top Dawg starebbe scontando l’ergastolo
Mentre io sarei cresciuto senza un padre e morto in una sparatoria

*Anthony “Top Dawg” Tiffith è il fondatore della Top Dawg Entertainement che ha messo sotto contratto Kendrick Lamar nel 2005, quando questi aveva 15 anni
**Kenny “Ducky” Duckworth è il padre di Kendrick, il cui nome completo è Kendrick Lamar Duckworth

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Mi piace la musica senza confini di genere e ha sempre fatto parte della mia vita. La foto del profilo dice da dove sono partita e le origini non si dimenticano; oggi ascolto molto hip-hop e sono curiosa verso tutte le nuove tendenze. Condividere gli ascolti con gli altri è fondamentale: per questo ho fondato TomTomRock.

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