Lorde – Melodrama: un ritorno non facile.
Nel 2013 l’esordio di Lorde con Pure Heroine era stato una sorpresa. La neozelandese ha scelto di prendersela calma per il suo ritorno e firma con Melodrama un secondo album interessante. Nel frattempo ha accumulato concerti ed esperienze, non sempre felici come sembra dirci Melodrama. II cui tema centrale è la delusione, d’amore e a tratti persino esistenziale. Condita tuttavia da un certa dose di teatralità: Lorde è una drama queen, ruolo perfetto per un’artista, il che spiega anche il titolo del disco.
Lorde, il ‘futuro della musica’?
Va detto che affrontare un secondo album non dev’essere stato facile, quando a proposito del primo David Bowie aveva chiamato Lorde ‘il futuro della musica’. Della musica è difficile dirlo, ma probabilmente del pop sì. O almeno è quello che c’è da sperare. Perché Melodrama mantiene inalterate alcune delle caratteristiche proprie di Pure Heroine: per esempio li gusto per il minimalismo e l’assenza di un’enfasi eccessiva nella scrittura e negli arrangiamenti. Insomma si ha l’impressione di avere a che fare con un prodotto pop ‘dal volto umano’. Così come è presente la medesima emotività esacerbata che traspare dai testi e dall’interpretazione di Lorde.
Melodrama non sbaglia un colpo
Però, in Melodrama, Lorde e i suoi collaboratori riescono a ovviare in larga parte al difetto principale dell’esordio, ossia una certa ripetitività di fondo. Il disco di apre con Green Light, il brano di impatto più immediato e con un refrain trascinante. Non è un caso che gli Arcade Fire abbiano scelto di farne una cover.
Ma anche quando il ritmo rallenta, come nella bella ballata Liability, il risultato appare ottimo. Sober, con arrangiamenti intelligenti, è altrettanto godibile. Qui e lì, come in Homemade Dynamite, rispunta la passione per l’hip-hop già mostrata su Pure Heroine. Nel complesso il disco è prodotto ed eseguito alla perfezione, diciamo pure che è la formula del pop per i nostri giorni, in grado di mettere insieme generi differenti. Lorde ha classe e non pare essere l’ennesimo prodotto dell’industria.
Piacerebbe ascoltarla a volte con qualcosa di meno pulito e perfetto. Forse qualcosa di meno pop. Probabile che prima o poi arriverà. Intanto godiamoci il ritorno di Lorde e il suo ottimo Melodrama.
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