The-Roots-And-Then-You-Shoot-Your-Cousin

The-Roots-And-Then-You-Shoot-Your-Cousin

di Marina Montesano

I Roots costituiscono un’eccezione nel mondo hip-hop: sono strumentisti e questa loro qualità prevale sul fatto che uno dei due membri storici, Black Thought, è un rapper (l’altro, Questlove, è il batterista); non per niente hanno accompagnato tanti artisti dal vivo, a cominciare da Jay Z, e sono divenuti la band in studio del Late Night e del The Tonight Show di Jimmy Fallon. Per contro, la loro carriera non ha mai conosciuto picchi assoluti; sono musicisti di qualità, su questo non c’è dubbio, e propongono un rap simpatico anche a quanti non apprezzano poi troppo il genere proprio perché suonano strumenti ‘veri’, non sono scurrili, misogini ecc. ecc., insomma personificano il lato ‘buono’ del rap. Eppure c’è qualcosa di generico nella loro scrittura di cui i dischi risentono. A fronte di questo va detto che …And Then You Shoot Your Cousin è una fra le loro prove più riuscite, dura poco (33 minuti) e dunque non annoia, ha nel singolo When the People Cheer e nella lenta The Unraveling i suoi momenti migliori. E’ anche un lavoro scuro nei toni, come pare annunciare la Theme From The Middle Of The Night di Nina Simone che marca l’inizio del disco. Non cambierà lo status dei Roots nella musica contemporanea, ma mostra una band vitale e, a quindici anni dall’esordio, persino in crescita.

7,4/10

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The Roots – When The People Cheer

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