Walk On The Wild Side di Lou Reed diventa I Giardini di Kensington di Patty Pravo.
Come noto, e come più volte ribadito in questa rubrica, è il periodo 1965-1968 la grande stagione delle cover italiane, dei pezzi anglo-statunitensi rivisti in versione tricolore. Si dovrebbe dire tradotti, non fosse che le liriche italiane erano di norma indifferenti al contenuto originale tendendo a occuparsi di vita sentimentale e sfighe connesse. Uno degli esempi più illuminanti in tal senso è rappresentato da Gotta Get A Message To You dei Bee Gees divenuta Pensiero D’Amore nella peculiare dizione di Mal dei Primitives (ne parliamo qui).
All’alba degli anni ’70 gli autori pop italiani hanno imparato a comporre secondo uno stile più internazionale e anche il rock tricolore sta muovendo i suoi primi passi in chiave autoctona (per poi orientarsi verso il prog). Per logica conseguenza – e forse anche per evitare di indirizzare all’estero i flussi dei diritti d’autore – la quantità di cover comincia a decrescere. Cambia qualcosa anche nella qualità e addirittura arrivano esempi di cover nostrane ben ricontestualizzate e liricamente superiori a quelle originali. È il caso della disillusa Domani È Un Altro Giorno di Ornella Vanoni (1971, parole di Giorgio Calabrese) che asfalta con doverosa materia esistenzialista l’inno country al baciapilismo The Wonders You Perform di Tammy Wynette.
Lou Reed e Walk On The Wild Side
Passa poco tempo e arriva un episodio di notevole interesse. Nel 1972 l’ex Velvet Underground Lou Reed incide il suo secondo album solista, Transformer. Grazie anche alla produzione del fan/mentore David Bowie il disco si trasforma in pietra miliare della musica ‘decadente’. È legato al glam che impazza in Gran Bretagna (dove il disco è inciso), ma anche oscuro e molto, molto newyorkese. Uno dei momenti più emblematici, ed espliciti, del lavoro è Walk On The Wild Side, una storia ispirata all’omonimo romanzo di Nelson Algren (1956) e che oggi diremmo a tematica gender.
L’ambiguità sessuale caratterizza i cinque protagonisti della canzone, tutte figure di spicco della turbo-trasgressiva, a volte scintillante a volte sgangherata sovente distruttiva, Factory di Andy Warhol. La descrizione del loro stile di vita è esplicita, priva di melodramma oltreché (come è ovvio provenendo da un frequentatore dello stesso ambiente) di giudizio morale. L’oscurità prende campo solo nell’ultima strofa, quella che racconta l’overdose di Jackie (Curtis), forse a indicare che quel mondo a suo modo intrigante è a forte rischio di dissipazione, come d’altronde dimostreranno le successive vicende dei cinque.
Holly came from Miami, F.L.A.
Hitch-hiked her way across the U.S.A.
Plucked her eyebrows on the way
Shaved her legs and then he was a she
She says, “Hey, babe
Take a walk on the wild side”
Said, “Hey, honey
Take a walk on the wild side”
Candy came from out on the Island
In the back room she was everybody’s darling
But she never lost her head
Even when she was giving head
She says, “Hey, babe
Take a walk on the wild side”
Said, “Hey, babe
Take a walk on the wild side”
And the colored girls go
“Doo do doo do doo do do doo…”
Little Joe never once gave it away
Everybody had to pay and pay
A hustle here and a hustle there
New York City’s the place
Where they said, “Hey, babe
Take a walk on the wild side”
I said, “Hey, Joe
Take a walk on the wild side”
Sugar Plum Fairy came and hit the streets
Looking for soul food and a place to eat
Went to the Apollo
You should’ve seen them go, go, go
They said, “Hey, sugar
Take a walk on the wild side”
I said, “Hey, babe
Take a walk on the wild side”, alright
Huh
Jackie is just speeding away
Thought she was James Dean for a day
Then I guess she had to crash
Valium would have helped that bash
She said, “Hey, babe
Take a walk on the wild side”
I said, “Hey, honey
Take a walk on the wild side”
And the colored girls say
“Doo do doo do doo do do doo…”
(la traduzione italiana è a fine articolo)
Patty Pravo e I Giardini Di Kensington
Per Patty il confronto è (molto) perdente
Holly è arrivata da Miami, Florida
In autostop per tutta l’America.
Si è sagomata le sopracciglia durante il viaggio
Si è rasata le gambe e così ora un lui è una lei
Dice, “Ehi, piccolo
Fatti una passeggiata sul lato selvaggio”
Ha detto , “Ehi, tesoro
Fatti una passeggiata sul lato selvaggio”
Candy è arrivata da Long Island
Nella stanzetta riservata era carina con tutti
Ma non ha mai preso paura
Anche quando lo ha preso in bocca
Dice, “Ehi, piccolo
Fatti una passeggiata sul lato selvaggio”
Ha detto , “Ehi, tesoro
Fatti una passeggiata sul lato selvaggio”
E le ragazze cioccolata dicono
“Duu du duu duu du du duu…”
Little Joe non lo hai mai dato gratis
Tutti dovevano pagare e pagare
Una marchetta qua e una marchetta là
New York City è il posto
Dove dicevano, “Ehi, piccolo
Fatti una passeggiata sul lato selvaggio”
Io ho detto, “Ehi, Joe
Fatti una passeggiata sul lato selvaggio”
La Fata Confetto è venuta a farsi vedere in strada,
Cercava cibo per il corpo e per lo spirito
È andato all’Apollo
E avresti dovuto vedere come lo nutrivano gli amichetti neri
Dicevano “Ehi, zuccherino
Fatti una passeggiata sul lato selvaggio”
Io dicevo, “Ehi, piccolo
Fatti una passeggiata sul lato selvaggio”, va bene?
Uh
Jackie è sotto anfetamine
Ha pensato di essere James Dean almeno per un giorno
Poi mi sa che le è venuto il down
E ci sarebbe voluto il valium
Ha detto, “Ehi, piccolo
Fatti una passeggiata sul lato selvaggio”
Io ho detto, “Ehi, tesoro
Fatti una passeggiata sul lato selvaggio”
E le ragazze cioccolata dicono
“Duu du duu duu du du duu…”