Piero Ciampi artista senza tempo
Inciso nel lontano 1971 per l’etichetta Amico, con i delicati disegni dell’amico pittore Aldo Turchiaro in copertina, questo è il primo album di Piero Ciampi con il nome e cognome ‘vero’, dopo l’album e i singoli pubblicati come Piero Litaliano, appellativo che si guadagnò durante le esibizioni nei localini e caffè parigini durante il misterioso soggiorno transalpino.
La voce di Piero Ciampi
Sbrigate le formalità biografiche, parliamo del lavoro in questione e del rispetto che muove verso questo artista. Se, come detto, la collocazione temporale è situata nei primissimi anni 70, tutto il resto è oltre il tempo. Quasi 50 anni dopo è ancora la vertigine quella che resta. Intanto la voce di Ciampi che, a volte beffarda a volta un sussurro recitato, è la presenza potente e portante del progetto. A volte il vibrato pare chiudersi in gola come un “disperato trattenuto pudore”, una porta chiusa all’improvviso; il canto oscilla tra candore e sfrontatezza e, quando dispiegato, l’emissione è forte, diritta, senza incertezze; una presenza “consistente” che ci conduce nella vita vera. Perché il vivere è tutto qui, un atto artistico che è respirare e condursi, senza strategie o compiacimenti.
La collaborazione con Gianni Marchetti
E’ parimenti fondamentale la collaborazione con Gianni Marchetti. A differenza di Gian Franco Reverberi (che fino a poco prima aveva musicato – con sapienza – i pezzi di Piero), Marchetti è compositore che asseconda le stranezze metriche dei testi anziché tentare di sagomarle. Di Marchetti vanno menzionati anche i raffinati arrangiamenti, la scelta e la pulizia degli strumenti utilizzati che accompagnano le melodie del cantato con accenni jazz e che ricamano con grazia l’ordito delle liriche. Viene da pensare quanto prezioso fosse in quei tempi il ruolo dell’arrangiatore, figura artistica che contribuiva significativamente al felice compimento di un progetto. A una personalità forte come Piero Ciampi sarebbe bastato anche solo l’accompagnamento di una chitarra, ma il lavoro di Marchetti articola e innalza tutto il suono, rendendolo impeccabile.
La bellezza delle canzoni di “Piero Ciampi”
Così le canzoni e le melodie del disco sono bellissime: L’amore è tutto qui, Sobborghi, Il giocatore, Il Vino (autentico manifesto esistenziale), Tu no, Livorno… Ma poi davvero non se ne può lasciare indietro nessuna, così come i testi, proprio straordinari. Testi arditi – ancorché audaci per l’epoca – spesso fulminanti e imprendibili:
“E poi perché dici di amarmi ? Per andare avanti ? Dove. Là. No.”
Basta ascoltare il brano di apertura, Sporca estate, basta stare lì. La voce, i testi, la musica di Piero; ti arrivano in faccia e ti punge la commozione: che volere di più?
Ndr: A Piero Ciampi è intitolato dal 1995 un premio musicale che ha sede a Livorno. L’autrice di questo pezzo è stata una delle vincitrici della manifestazione.