Tina Turner

Tina Turner

C’è chi la ricorderà per i successi degli anni ’80, chi per quelli torridi degli anni ’60-’70 al fianco del marito Ike, chi per la voce roca e potente, chi per le splendide gambe, le più belle (anche in età non più giovanile) del rock, del pop, del funk, del soul, del r’n’b: sì, perché Tina Turner ha attraversato tutti questi generi con classe e grazia. Guadagnandosi un doppio inserimento nella Rock and Roll Hall of Fame, il primo nel 1991 con Ike Turner, quando i due erano ormai separati da anni dopo un burrascoso matrimonio, e poi ancora nel 2021 per la sua carriera da solista. Ha inoltre raccolto ben dodici Grammy Awards, oltre a tre Grammy Hall of Fame e un Grammy Lifetime Achievement Award e nel 2005 il Premio Kennedy.

Anna Mae Bullock

La storia della sua vita, o delle sue molte vite, credo sia nota a tutti. Nata Anna Mae Bullock a Brownsville, Tennessee, il 26 novembre 1939 in una famiglia di agricoltori, vive tra studio, lavoro e musica, cantando in chiesa, fino all’incontro nella seconda metà degli anni ’50 con Ike Turner, che segue dal vivo fino a quando non mette in mostra le sue doti canore. Con lui fonda un duo che attraversa gli anni ’60 accumulando successi e poi anche nei ’70, sebbene fra i due ci sia ormai crisi. Tante le canzoni che varrebbe la pena riascoltare: fra tutte It’s Gonna Work Out Fine, River Deep – Mountain High, Nutbush City Limits (la prima composta interamente da lei) e l’intramontabile cover (ma ormai ben più celebre dell’originale dei Creedence Clearwater Revival) Proud Mary.

L’inattesa seconda vita di Tina Turner

La separazione da Ike nel 1976, rivelatosi un marito violento, segna uno stop nella carriera di Tina Turner, che continua intelligentemente a conservare il nome che l’ha resa famosa. A cavallo tra i due decenni è ormai considerata una stella del passato, che si esibisce soprattutto nelle sale da ballo degli hotel e nei club degli Stati Uniti. Agli inizi degli anni ’80, però, c’è l’incontro con la B.E.F. (British Electric Foundation), compagnia di produzione formata dagli ex membri degli Human League Martyn Ware e Ian Craig Marsh, alla base del progetto Heaven 17. Nel novembre 1983 Tina Turner pubblica una cover di Let’s Stay Together di Al Green, prodotta da loro, che ottiene un inatteso successo, in base al quale evidentemente la collaborazione continua fino a produrre uno dei ritorni più importanti nella storia della musica: Private Dancer, uscito nel 1983, vera fucina di pezzi di estremo successo (What’s Love Got to Do with It, I Can’t Stand the Rain, 1984, Private Dancer).

La nuova vita di Tina Turner prosegue con la partecipazione a Mad Max Beyond Thunderdome, sia come attrice sia come interprete della colonna sonora. Duetta con David Bowie, al Live Aid con Mick Jagger, e con altre star pure di generazioni successive come Beyoncé. Nel 1993 esce il film semi-autobiografico What’s Love Got to Do with It, interpretato da Angela Bassett nel ruolo di Tina e da Laurence Fishburne in quello di Ike Turner.

Gli ultimi anni

In occasione di un concerto del luglio 2000 a Zurigo, in Svizzera, Tina Turner annuncia che si ritirerà alla fine del tour. Negli anni seguenti mantiene il suo proposito, concedendo solo poche apparizioni pubbliche. Sono anni in chiaroscuro per lei: perde entrambi i figli, uno per suicidio l’altro per malattia, e lei stessa soffre di diverse patologie fino alla morte annunciata ieri, 24 maggio 2023. Allo stesso tempo continua a ricevere premi, come la già ricordata seconda addizione alla Rock and Roll Hall of Fame, ma realizza anche un musical e un paio di autobiografie. C’è stato anche un nuovo matrimonio, più felice del primo: nel 1986, Tina incontra il dirigente musicale tedesco Erwin Bach, manager della EMI più giovane di lei di oltre sedici anni, con il quale si sposa nel luglio 2013, dopo una relazione sentimentale durata 27 anni. I due vivono a Küsnacht, in Svizzera, dove nello stesso anno del matrimonio Tina Turner ottiene la cittadinanza abbandonando quella statunitense.

La Tina Turner che se n’è andata ieri ha attraversato epoche sociali e musicali differenti, riuscendo a esserne almeno a tratti indimenticabile protagonista grazie alla voce e alla presenza scenica, e probabilmente grazie alla voglia di vivere e di resistere alle difficoltà: “that big wheel keep on turning, Proud Mary keep on burning”.

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Mi piace la musica senza confini di genere e ha sempre fatto parte della mia vita. La foto del profilo dice da dove sono partita e le origini non si dimenticano; oggi ascolto molto hip-hop e sono curiosa verso tutte le nuove tendenze. Condividere gli ascolti con gli altri è fondamentale: per questo ho fondato TomTomRock.

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