rok ravenna

rok ravenna DISCOCLUB

 

 

di Antonio Vivaldi

1.

Un paio di notti fa mi trovavo a Ravenna e ho fatto due sogni. Nel primo sogno scoprivo una poesia  vergata a mano e del tutto inedita di un poeta che era ogni tanto Giorgio Caproni, ogni tanto Camillo Sbarbaro e ogni tanto Piero Ciampi. Si trattava di una poesia d’occasione che ironizzava su equivoci lessicali, non proprio fondamentale ma divertente e di sicuro interesse per i critici letterari. Naturalmente la scoperta mi riempiva di entusiasmo.

Nel secondo sogno, entravo in un negozio di dischi grande e luminoso che si chiamava ‘Rok’, tutto pieno di titoli interessanti e insoliti, dai cd della Constellation ai vinili di Moondog a quasi tutta la discografia di Smog. C’era anche un’intera stanza dedicata al jazz e alla classica da cui, proprio come nella realtà, uscivo subito. Proprio come nella realtà accadeva poi la cosa più scontata, ovvero non resistevo alla tentazione di comprare due dischi, uno di Arthur Russell e uno della Black Ox Orkestar. Al pari del primo sogno, anche questa scoperta mi riempiva di entusiasmo.

La mattina, al risveglio,  ho provato a ricordare le parole della poesia di Caproni-Sbarbaro-Ciampi, ma era come se si cancellassero dalla memoria una dopo l’altra. Un po’ triste mi sono alzato dal letto, ho fatto colazione e preparato i bagagli. Ed ecco che nella borsa da viaggio ho trovato un sacchetto bianco con la scritta Rok  e dentro un cd di Arthur Russell (Love Is Overtaking Me) e uno della Black Ox Orkestar (Nisht Azoy). Insomma, il secondo sogno, persino più improbabile del primo (“Un negozio di dischi nel 2013?” “Impossibile”), non era un sogno e ora a casa ho due bei dischi in più.

arthur russell 

2.

Nel numero di febbraio della rivista Suono compare un articolo intitolato Il Disco Club – L’ultimo ribelle. Nel lungo pezzo a firma dalla giornalista musicale Ida Tiberio viene ripercorsa  l’epopea di Disco Club, negozio di dischi genovese in attività dal 1965. Rispetto al luminoso e ampio Rok ravennate, Disco Club è una sorta di scomodo covo in cui il titolare Giancarlo Balduzzi, più che da negoziante, agisce da signore feudale impegnato a tenere buona una masnada di fan agitati e pronti a ‘rubarsi’ i dischi appena arrivati.   Come a dire che se cercate un corrispettivo italiano del Championship Vinyl tratteggiato da Nick Hornby nel romanzo Alta Fedeltà lo avete trovato. (Va aggiunto che Nick Hornby da Disco Club c’è stato veramente e, dopo i classici convenevoli, cosa ha fatto? Si è messo a guardare i dischi. Insomma, è un appassionato autentico.)  

 

3.

Qualcuno potrebbe dire che questo pezzo è  pubblicità camuffata, ma crediamo che gli altri negozianti di dischi italiani non si dispiaceranno per questa citazione di due loro colleghi. Detto in tono melodrammatico,  bisogna fare fronte comune perché i negozi di dischi continuino a esistere  e nel frattempo sperare che i supporti fisici della musica (cd, vinili, il revival della cartuccia  Stereo8 o qualche nuovo supporto ancora da immaginare), ritornino di moda, ridiventino oggetti che è bello avere.  La profezia di Malachia, ritornata d’attualità dopo la rinuncia di Benedetto XVI al pontificato, dice nulla al riguardo? Magari in un prossimo sogno scopro qualcosa.

malachia

Malachia O’Morgair

ROK

Via IV novembre, 23 B, 48100, Ravenna

Tel. 0544-218638

www.rokmusic.it

DISCO CLUB

Via S. Vincenzo 20r, 16121,  Genova

Tel. 010-542422

www.discoclub65.it

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