Manifesto ciampi 2015b

Manifesto ciampi 2015b

di Giacomo Este

E così anche le bande adesso suonano Piero Ciampi. Ancora 15 anni fa ci lamentavamo che Ciampi non se lo filava nessuno, neppure nella sua città, e invece ora riesci a sentir le trombe e i sassofoni della Libera Banda dell’SVS intonare Dario Di Livorno all’ora dell’aperitivo. Qualcosa è successo, insomma, anche se c’è mancato poco che il premio intitolato a Ciampi quest’anno non riuscisse ad andare in scena. Viene in mente, appena modificata in chiave burocratico-amministrativa, una celebre frase: “Quando sento la parola cultura, metto mano alla forbice”. Per fortuna non è finita così male e la ventunesima edizione è andata in scena in versione definita ‘minimal’ dal presentatore Paola Pasi, tuttavia solida e credibile. Si percepisce che il premio è anche un atto d’amore, per cui si è ben disposti verso la proposta nel suo insieme, anche ascoltando qualcuno o qualcosa che non convince del tutto. Ad esempio, l’Avion Travel Fausto Mesolella (qui insieme ai Letti Sfatti) suona la chitarra acustica in modo suadente, mentre in versione elettrica diventa ‘svisone’ e ovvio. Quanto a Petra Magoni (come di consueto in duo con l’altro Avion Travel Ferruccio Spinetti), è vero che con la sua voce può fare quello che vuole; però, sentirla cantare ogni tanto un pezzo in modo normale non sarebbe carino? 
Al contrario, vale la pena notare la sempre più definita personalità di Marco Rovelli, la sua capacità di sagomare una nuova canzone popolare italiana: poetica, politica, appassionata e arrabbiata. Anche l’ensemble di ukulele Sinfonico Honolulu sta crescendo e da curiosità simpatica è sulla via per diventare una sorta di coinvolgente orchestra d’autore.

httpv://www.youtube.com/watch?v=jQk1RNzpbwg

Premio Ciampi – 20 novembre 2015

Più di tutti lascia il segno Gary Lucas. Il chitarrista newyorkese che ha lavorato con un’infinità di nomi celebri (Lou Reed, John Cale, Nick Cave, Iggy Pop) ricrea insieme alla voce di Alessio Franchini due brani da lui scritti assieme a Jeff Buckley, Mojo Pin e Grace. L’operazione in teoria sa di furbizia nostalgica nel nome di un musicista sempre molto rimpianto, in pratica suona credibile perché Franchini ci mette sana modestia e un timbro appena più acre rispetto a Buckley e Lucas si produce in un terremoto sonico dove nessuna nota e nessuna distorsione suonano fuori posto (e la svisa retrò non è contemplata).

ciampi 2015 vincitoriLuchi/Roots United

Va detto infine dei due vincitori. Luchi/Lucia Carmignani si aggiudica il concorso nazionale ad appena 18 anni. Ne dimostra di più nel nerbo vocale e nella corposità delle composizioni e potrebbe diventare l’Adele italiana. Oppure qualcosa d’altro e di meglio. La miglior cover ciampiana è invece quella dei Roots United che rileggono in chiave reggae Hai Lasciato A Casa Il Tuo Sorriso rendendola… sorridente. Fanno pensare a Giuliano Palma ma più simpatici.
Si parlava prima di atto d’amore e il finale tutti insieme sul palco a cantare Il Vino è più commovente che banale. E anche buffo, perché alla chitarra elettrica c’è Gary Lucas che probabilmente che quel pezzo lo sta sentendo per la prima volta mentre lo sta suonando: ciampiano ad honorem.

httpv://www.youtube.com/watch?v=-0HDSAKKDnU

Premio Ciampi – 21 novembre 2015

I videoracconti delle due serate sono di Emilia Trevisani

 

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