David Nieri, Imagine. Utopia o nichilismo?La Vela

David Nieri, Imagine. Utopia o nichilismo? Ritorno sulla celebre canzone di John Lennon

“Chi non conosce Imagine, una di quelle canzoni che hanno segnato un’epoca, entrando di diritto nella storia? Le note del brano più celebre di John Lennon sono parte di un immaginario che affonda le proprie radici in un mondo in emersione, al termine della cosiddetta ‘età dell’oro’ della Swingin’ London e della Beatlemania”: con queste parole comincia la prefazione di Luca Fumagalli al libro di David Nieri, Imagine. Utopia o nichilismo? (La Vela).

John Lennon e Imagine riletti da David Nieri

Un libro che ha una genesi complessa, come spiega il suo autore. Pubblicato da un piccolo editore toscano, ripubblicato da Nieri nella sua stessa “casa editrice da tempo pensata, auspicata, sognata, immaginata” quando “era finalmente diventata una realtà”, oggi ha trovato una nuova edizione rivista, che include anche una postfazione di Antonello Cresti. Continua Nieri: “Il libro, così com’era stato pubblicato, non era quello che all’epoca avrei voluto. Parlava di una canzone, certamente importante, ma non esprimeva fino in fondo quello che sentivo, limitandosi a un omaggio, a un viaggio nel tempo senza però approfondire ciò che invece già all’epoca ritenevo necessario. Ma tant’è, mi si presentava l’occasione per farlo, dunque avrei potuto rivederlo, correggerlo e integrarlo”.

Una canzone che ha non pochi critici

Ripensare Imagine a qualche decennio dalla sua uscita non è per David Nieri soltanto un pretesto per parlare d’altro, ma neppure esaurisce interamente il discorso, che si apre all’analisi di un’epoca che per l’autore, come per chi scrive, è filtrata da tutto quello che è venuto dopo, perché non ne abbiamo vissuto direttamente la genesi. David Nieri ha una profonda conoscenza e anche molto affetto per John Lennon, nonché ovviamente per i Beatles. Il che traspare chiaramente dalle sue pagine, anche da quelle critiche. Al contrario, per me Imagine è sempre passata attraverso i caustici versi di Elvis Costello in The Other Side of Summer:

Was it a millionaire who said “imagine no possessions”?
A poor little schoolboy who said “we don’t need no lessons”?

(Era un miliardario quello che disse “immagina nessuna proprietà? Uno studente povero che disse “Non abbiamo bisogno di lezioni”? … con ovvio riferimento a Imagine e a The Wall)

Insomma l’ho sempre liquidata come una canzone piacevole, ma ipocrita.

Una riflessione profonda

David Nieri in realtà fa una riflessione molto più profonda: parte dalla sua composizione, poi si volta indietro a quanto c’era stato prima, ossia gli anni d’oro dei Beatles e della nascita del pop, e poi ancora più indietro all’infanzia di Lennon, per poi ritornare ai primissimi anni ’70 e ad alcune immagini iconiche scolpite nella memoria collettiva di Yoko Ono e John Lennon. Non senza dimenticarsi di far dialogare quel passato con il nostro presente. In circa dieci anni si consuma un cambiamento radicale nella cultura giovanile e non solo.

David Nieri, Imagine. Utopia o nichilismo?
La Vela

Quale sia la posizione di David Nieri rispetto al significato simbolico attribuito a Imagine è in fondo già annunciato dal sottotitolo: dove finisce l’utopia e comincia il nichilismo? Il che non è un giudizio su John Lennon, il quale per primo aveva in seguito ripensato al testo della canzone come a un’ingenuità di gioventù. E certo nessuno ha intenzione di misurare il valore della sua scrittura soltanto in base a quell’episodio. Che tuttavia, al di là della sua stessa volontà, assume una dimensione più ampia, diviene uno specchio per tutto ciò che le ha ruotato intorno. Spiegarlo in meno di duecento pagine non era facile, ma David Nieri ci è riuscito: Imagine. Utopia o nichilismo?  è un libro consigliato agli appassionati di musica, ma anche a quanti hanno voglia di rileggere criticamente alcuni snodi della cultura pop.

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Mi piace la musica senza confini di genere e ha sempre fatto parte della mia vita. La foto del profilo dice da dove sono partita e le origini non si dimenticano; oggi ascolto molto hip-hop e sono curiosa verso tutte le nuove tendenze. Condividere gli ascolti con gli altri è fondamentale: per questo ho fondato TomTomRock.

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