Abba Voyage

Agnetha, Frida, Benny e Bjorn presentano Abba Voyage.

Dovendo scegliere una categoria nella quale inserire Abba Voyage, ci siamo chiesti: abbiamo visto un concerto? È bene spiegarlo, perché di Abba Voyage in Italia non si è parlato per niente, anzi questa è la prima cronaca che leggerete, almeno in italiano. E ancora non abbiamo una risposta! Dunque, gli Abba hanno chiuso la loro carriera discografica nel 1981 con The Visitors; una carriera non particolarmente lunga, essendosi aperta nel 1973 con Ring Ring, ma che ha riscosso un successo davvero straordinario in termini di notorietà e di vendite. Dischi di platino dall’Europa (Svezia e UK, naturalmente, ma anche Germania e Francia) all’Australia (il paese del loro primo successo di massa), dischi d’oro sul difficile mercato USA. Le loro canzoni non sono mai passate di moda: nel 1993 il greatest hits Abba Gold è finito numero 1 nel Regno Unito; senza contare il trionfo del musical e del film Mamma Mia!

Un tour mancato si trasforma in un’occasione straordinaria

A fronte di questo successo, è noto che Agnetha, Frida, Benny e Bjorn non hanno mai amato andare in tour. Così, anche se negli ultimi anni sono tornati in studio e hanno fatto uscire lo scorso anno un buon disco, con almeno un paio di ottimi pezzi, The Voyage, un ritorno in concerto degli Abba riuniti pareva cosa improbabile, a oltre quarant’anni dall’ultimo tour 1979-80, e ormai con un’età rispettabile; la più giovane, Agnetha, è del 1950.

Ma gli Abba sono nati per stupire. Hanno quindi inventato Abba Voyage, un concerto come non si era mai visto, una sperimentazione almeno per ora unica al mondo. Lo spettacolo è in lavorazione dal 2016 e presenta una nuova tecnologia innovativa che ricrea la visione degli Abba nel loro periodo di massimo splendore, cioè negli anni ’70. Per crearlo, la band si è esibita per cinque settimane privatamente a Stoccolma, indossando tute dotate di tecnologia motion capture, con 160 telecamere che scansionavano i movimenti del corpo e le espressioni facciali. Questi sono diventati punti di riferimento per centinaia di animatori e artisti degli effetti visivi: parliamo del meglio della tecnologia degli effetti speciali sul mercato, offerta dalla società di Star Wars VFX Industrial Light & Magic. Tanto per dire, mentre lavoravano ad Abba Voyage, il nuovo Batman è stato messo in attesa.

Abbatars

Gli “Abba-tars”, come vengono chiamati, non sono ologrammi in 3D; appaiono invece su un enorme schermo da 65 milioni di pixel, con luci e altri effetti che sfumano i confini tra gli elementi digitali e il “mondo reale” dell’arena. Le immagini cioè sono in 2D, ma gli impressionanti effetti di luce e le proiezioni sul retro forniscono una profondità di campo fondamentale, creando l’illusione che la band sia davvero sul palco di fronte a noi. Come se non bastasse, un’arena è stata costruita solo per accogliere lo spettacolo, a quanto pare smontabile per essere trasferita altrove: inizialmente a dicembre, ora pare, visto il successo, a maggio 2023.

Le canzoni di Abba Voyage

L’effetto: i primi due brani, The Visitors e Hole in Your Soul, ci sono serviti a far passare il sentimento di incredulità. Non perché gli Abbatars non siano abbastanza reali, ma perché lo sono troppo! Da SOS in poi eravamo già totalmente dentro la finzione, che poi è tale fino a un certo punto, poiché la musica è reale. Sul palco, da un lato fino a un momento nel quale prendono il centro della scena, ci sono una decina di ottimi strumentisti che danno una versione muscolare dei pezzi, nei quali si inseriscono le voci di Agnetha e Frida e gli strumenti di Benny e Bjorn, inclusa l’iconica tastiera yamaha bianca del primo (un avatar anche lei).

Quali sono i vostri Abba preferiti? Difficile scegliere tra Gimme! Gimme! Gimme! (A Man After Midnight), Voulez-Vous, Dancing Queen e alter canzoni ancora. Una menzione speciale va alla chiusura commovente con The Winner Takes It All.

Il pubblico di Abba Voyage

Una menzione speciale va anche al pubblico, con tanti fan che erano chiaramente lì negli anni ’70, alcuni dei quali vestiti di conseguenza con i costumi di scena degli Abba, ma anche molti giovanissimi a testimonianza di canzoni che ancora significano tanto per molti. E tutti, direi, perfettamente dentro lo spirito di Abba Voyage, accettando di sospendere per 90 minuti l’incredulità.

Agnetha e Frida
Agnetha e Frida attendono il treno: o no?

Ci siamo anche chiesti se Abba Voyage sia un’esperienza ripetibile, magari in altro modo e per altri artisti; difficile pensare che le tecnologie esistenti non incideranno sul nostro modo di fruire la musica in futuro, anche dal vivo. Oppure se si tratti di una straordinaria extravaganza di quelle che solo gli Abba, anche grazie al notevolissimo patrimonio accumulato, si sono potuti permettere. Comunque sia, entrati un po’ scettici un po’ curiosi, siamo usciti completamente convinti ed entusiasti, e con una domanda ancora in attesa di risposta: ma che roba abbiamo visto?!

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Amici dall'adolescenza, legati dalla passione per David Bowie e, più in generale, per la musica. Adesso la condividiamo anche su TomTomRock.

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