Beppe Gambetta e tre “Donne di Nota” all’Acoustic Night 24.
La ventiquattresima edizione dell’Acoustic Night, intitolata quest’anno Donne di Nota (tre date, tutte esaurite), ha visto schierato sul palco della Teatro della Corte di Genova un potente trio al femminile: la cantante e cellista italiana Giovanna Famulari; la cantautrice e dobroista Abbie Gardner, da New York, e infine la “blueswoman” Suzie Vinnick, proveniente dal Canada. Il tutto coordinato da Beppe Gambetta, fingerpicker italiano stimatissimo negli Stati Uniti (dove vive parte dell’anno).
Musica senza frontiere sonore o linguistiche
L’interessante fusione delle diverse personalità artistiche, almeno sulla carta complicata, si è rivelata invece il punto di forza di un ensemble pieno di rispetto reciproco, a fronte di un repertorio molto diverso e rischioso. La Famulari, fin qui nota quasi solo come strumentista, ha scelto un canzoniere totalmente italiano, da Natalino Otto a Vanoni-Strehler, fino a Bruno Lauzi e Vinicio Capossela, mentre da oltreoceano i potenti blues della comunicativa e vivace Vinnick e le composizioni raffinate e metropolitane della più timida, almeno all’inizio, Gardner si sono alternati fruttuosamente.
Il bravo maestro di cerimonie Beppe Gambetta
Tutte e tre assai abili con i propri strumenti, le donne sul palco hanno forse un pochino nascosto la verve di Gambetta, impegnato a tenere tesa la trama degli arrangiamenti da perfetto e sorridente maestro di cerimonie, fino ad imbracciare un basso elettrico come un onesto sideman. Il chitarrista genovese ha avuto comunque spazio per presentare alcuni brani dal suo ultimo disco, Terra Madre, uscito da poche settimane.
La consueta grafica proiettata dietro ai musicisti, curata dall’artista Sergio Bianco, vedeva i quattro protagonisti raffigurati come carte da gioco: tre regine, ognuna con il proprio strumento, e un jack (of all trades…) per Beppe e la sua chitarra. Un’ottima ed efficace idea, aspettando i fuochi artificiali, l’anno prossimo, con l’edizione del 25°.
Le foto che corredano il testo sono di Giovanna Cavallo.