Concerto: Jerusalem In My Heart

Il concerto di Jerusalem In My Heart + Tommaso Rolando @ Teatro La Claque, Genova, 17 novembre 2021.

Il concerto di questa sera sancisce il ritorno alla Claque dell’associazione DisorderDrama dopo otto anni di assenza. E possiamo dire che difficilmente si sarebbe potuto chiedere di meglio della bella serata offerta a un pubblico attento che ha riempito la sala dell’accogliente teatro. Ad aprire la serata il set per synth e contrabbasso di Tommaso Rolando (Orchestra Bailam, Collettivo Improland) contrappuntato da un basso tuba suonato da un musicista palestinese occultato dietro il palco. Il set, durato tre quarti d’ora, fra sperimentazione e improvvisazione ha immerso il pubblico in un’atmosfera assorta che privilegiava i toni scuri, protagonista il contrabbasso suonato principalmente con l’archetto. A me, che non conoscevo Rolando, il set è piaciuto molto; anche il resto degli spettatori gli hanno tributato un prolungato applauso.

Una performance per suoni e immagini

Il tempo di cambiare il set ed ecco entrare in scena Radwan Ghazi Moumneh in arte Jerusalem In My Heart, mentre la videoartista Erin Weisgerber aveva sistemato i suoi quattro proiettori 16mm alle spalle del pubblico. Appena seduto, senza neanche una parola di presentazione, fa immediatamente esplodere il concerto come un violento pugno nello stomaco. La straordinaria consonanza fra suoni duri, distorti e le scioccanti immagini in bianco e nero di una Beirut devastata dalle esplosioni che due anni fa distrussero il porto e parte della città hanno creato un corto circuito emotivo che ha colpito brutalmente gli spettatori. Da quel momento in poi non c’è stato un attimo di tregua durante quasi un’ora di concerto.

Jerusalem In My Heart

Jerusalem In My Heart in concerto offre un’esperienza brutale

JIMH presentava il suo ultimo lavoro, Qalaq che è ispirato alla drammatica situazione del Libano, paese d’origine di Moumneh, che ora vive in Canada, e del Medio Oriente. Rispetto al disco, al quale hanno collaborato numerosi artisti, qui sul palco, dove l’artista è solo con le sue strumentazioni elettroniche, l’oud elettrificato, il vocoder che altera e rende ora spettrale ora rabbiosa la voce, la musica è resa ancor più dura, non concede nulla e si viene totalmente immersi in una situazione che appare senza vie d’uscita. Allo stesso modo Moumneh non concede nulla allo spettacolo, né un saluto, né un grazie, vestito di nero, occhiali da sole, espadrillas, quasi un volersi annullare nella musica e nel vorticare delle immagini conturbanti proiettate dietro di lui.

Jerusalem In My Heart @ Teatro La Claque

Finita l’ultima nota si allontana silenzioso; il pubblico ha un momento di smarrimento prima di riprendersi e applaudire convintamente i JIMH, ma ovviamente non c’è posto per il bis, perché quello a cui abbiamo assistito non è un insieme di canzoni, ma una performance musicale e visiva  con una ben precisa logica interna. Dopo il concerto, una piccola folla si dirige al banchetto di vendita dei dischi e lì i due musicisti, dopo le asprezze del live, hanno mostrato un lato decisamente affabile e cordiale.

Concerto: Jerusalem In My Heart @ Teatro La Claque, Genova

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Nato nel 54 a Palermo, dal 73 vive a Pisa. Ha scritto di musica e libri per la rivista online Distorsioni, dedicandosi particolarmente alla world music, dopo aver lavorato nel cinema d’essai all’Atelier di Firenze adesso insegna lettere nella scuola media.

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