High Hopes di Bruce Spingsteen: grandi speranze? No, grande delusione.

Di High Hopes, forse, aveva bisogno solo Tom Morello, chitarrista dei Rage Against The Machine, ultimamente adottato dalla E-Street Band per sostituire Steve Van Zandt in alcune date e probabilmente diventato consigliere di fiducia di Bruce Springsteen.
Le molte cose brutte di High Hopes
Morello ha insistito, ha tirato fuori High Hopes (scarsa canzone di Tim Scott McConnell pubblicata da Springsteen una ventina di anni fa) dal mucchio di pezzi che noi tutti abbiamo cercato di dimenticare e lo ha convinto prima a suonarla dal vivo e poi a registrarla e costruirci un album di pezzi scartati intorno. C’è un motivo solitamente se dei pezzi vengono scartati e uno di questi, il più delle volte, è la loro qualità. High Hopes è un disco di pezzi brutti registrati un’altra volta solo per farci sentire meglio quanto siano brutti.
E le poche cose belle
I pochi episodi notevoli sono quelli che già conoscevamo dal vivo (41 Shots, The Ghost of Tom Joad elettrica), qui registrati in studio giusto per far numero, una cover (Just Like Fire Would) e un originale (The Wall) che però è uguale a qualsiasi altro pezzo buono di Springsteen e copia pure un po’ Shenandoah.
Bruce Springsteem, perché questo disastro?
Il tutto suona superfluo e poco necessario e, a quanto pare, non siamo i soli a pensarla così. E’ come se Springsteen volesse solo una scusa per continuare a suonare dal vivo anche quest’anno, fare i pezzi nuovi nelle prime quattro date per poi dimenticarsene e prendersi la sua solita sbornia da stadi. Se solo si sedesse, quell’uomo, e tornasse a scrivere grandi pezzi acustici come ci ha dimostrato di saper fare con Devils & Dust forse potremmo finalmente parlare di un nuovo capolavoro di Bruce Springsteen.
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