Laibach-Spectre

Laibach-Spectre 

di Antonio Vivaldi

Il video di The Whistleblowers dice che i Laibach sono sempre uguali a se stessi: andamento marziale della melodia, vocione grave e semirecitante, immagini che fanno pensare a uno stato totalitario senza tempo. Però il pezzo è coinvolgente e, con il suo andamento molto simile a Go West dei Village People, dice che forse il gruppo sloveno non va preso troppo sul serio, oppure va visto come una fusione un po’ grottesca fra V for Vendetta, Olympia di Leni Riefenstahl e un cartone animato giapponese. Anche il titolo del nuovo album, Spectre, ha almeno un paio di referenti: la cattivissima organizzazione terroristica che per diversi  anni tentò di uccidere James Bond e lo spettro aggirantesi per l’Europa citato da un filosofo tedesco che sembra il nonno dei Fleet Foxes. Il gusto per il depistaggio e la provocazione è sempre stato un tratto caratterizzante dei Laibach, così come la fusione, anche qui riproposta, di suono industrial, dance anni ’80, inserti orchestrali epici e percussioni militaresche (la mezza novità è rappresentata dall’andamento quasi hip-hop di No History). A questo punto non è scorretto accusare Spectre di essere un lavoro risaputo e statico a dispetto degli otto anni trascorsi dall’uscita discografica precedente. Se però si fa caso ai testi si capisce che qualcosa di diverso c’è. Gli stessi Laibach si sono definiti “impegnati politicamente come mai prima” e nelle loro parole è percepibile una preoccupazione vera per le sorti del mondo e soprattutto dell’Europa: “Ci sono folle in strada/ Urlano per farsi ascoltate/ Ci stanno provando/ Ma le orecchie sono state tappate/ Ho visioni di atrocità/ L’Europa sta andando in frantumi” (Eurovision). Assolutamente inedito è poi il dialogo sul futuro e sull’importanza della parola di un brano come Koran; il testo è così serio e così carico di costruttiva speranza (“Credo nella felicità per tutti”) da far sorgere spontanea la domanda: i Laibach ‘buoni’ ci stanno prendendo in giro adesso come al tempo in cui molti li consideravano dei nazistoni?

7/10

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Laibach – The Whistleblowers

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