Oasis - Knebworth 1996

Festival di Knebworth 1996 – gli Oasis all’apice della notorietà

Venticinque anni. È il tempo passato da quelle due date infuocate del 10 e dell’11 agosto. Knewbworth, nell’Hertfordshire. Il luogo dei Pink Floyd, dei Led Zeppelin. E poi degli Oasis, forse al punto più alto della loro potenza sonora e del loro successo. Due date. Un totale di 250.000 mila spettatori. I Blur, l’altra faccia del britpop, spazzati via. Quei concerti sono stati pubblicati da poco, insieme al documentario diretto da Jake Scott e prodotto dai due fratelli Gallagher.

È la fotografia sonora di un tempo che sembra già lontanissimo, con la band nella formazione originaria: Paul “Guigsy” McGuigan e Bonehead. Due album all’attivo che avevano già scalato le classifiche. Due diamanti che non si sarebbero più ritrovati. Knebworth 1996 è tutto questo. Non c’è bisogno d’altro. Nemmeno di un titolo. Solo un luogo e una data. Basta scorrere la scaletta per rendersene conto. Quasi non occorre nemmeno sentirli quei brani. Brani che, con buona pace di tutti i detrattori, sono entrati ormai di diritto nell’olimpo del rock.

Le canzoni dei concerti di Knebworth

Cito soltanto qualche titolo, in ordine sparso. Supersonic, Hello, Roll With It, The Masterplan, Live Forever, Cigarettes & Alcohol. E poi Morning Glory, Wonderwall, Don’t Look Back In Anger, Champagne Supernova. Non ho ancora ben chiaro se nelle orecchie tira di più la base ritmica di basso e batteria oppure lo sporco degli overdrive delle chitarre e delle valvole degli amplificatori. Non lo so ancora. Forse però è Liam. Nel 1996 la sua voce era ancora perfetta. Acidissima e sfrontata. Come la posa stagliata in copertina. Sotto una scritta gialla cha fa tanto Pulp Fiction, che non a caso usciva appena due anni prima, in quegli anni ’90, disperati e bellissimi. I due live di Knebworth 1996 non lasciarono un attimo di respiro. Ed erano così perfetti che si ebbe la sensazione che tutto potesse finire, da un momento all’altro. All’improvviso. Non fu così. Dalla vetta si scese piano. Lentamente da Be Here Now fino a Dig Out Your Soul.

Ripensare agli Oasis 25 anni dopo

Io mancai Knewbworth per pochi giorni. Era la prima volta che mettevo piede oltremanica. Ma a diciotto anni tutto va troppo veloce per i rimpianti. E non ci preoccupammo più di tanto, i miei amici e io. Mi rifeci anni dopo. Fu sempre stupendo, ma non era più la vetta.

E ora arrivano questi tre vinili. Venticinque anni dopo. Un regalo di Natale inaspettato. Ora che non i rimpianti, quelli mai, ma la nostalgia talvolta bussa alla porta. A ricordarmi di un rock britannico che fu davvero, questo sì, finalmente soltanto nostro. A un certo punto, a Knebworth nel 1996, Noel dal palco dice «Stiamo facendo la storia». Quella storia oggi è scritta in lettere maiuscole. Sì, mettetevi l’anima in pace.

Oasis - Knebworth 1996
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Sono nato quando uscivano Darkness on the Edge of Town, Outlandos D'Amour, Some girls e Blue Valentine. Quasi a voler mostrarmi la strada. Ora leggo, scrivo, suono e colleziono vinili.

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