Austra - Future Politics - RecensioneDomino 2017

Austra – Future Politics.

Austra - Future Politics - Recensione
Domino – 2017

Future Politics è il terzo lavoro in studio per gli Austra, una delle band provenienti dal Canada più interessanti degli ultimi anni. Con il loro synth-pop nel 2011 arrivarono in finale al Polaris Music Prize, (principale premio discografico del loro paese) assegnato poi agli Arcade Fire. L’album che sfiorò la vittoria era Feel It Break e gli Austra parevano destinati a seguire il cammino dei pochi, ma grandi, nomi della musica canadese.

Future Politics e la “distopia concettuale”

Quattro anni dopo il ritorno alla musica presenta luci e ombre. Sul piano testuale Future Politics propone riflessioni esistenziali poco ottimistiche sul futuro. Il termine “distopia” è quello usato dalla front woman Katie Stelmanis. La nostra, dopo un periodo sabbatico in Messico, si è avvicinata a teorie post-capitalistiche onestamente alquanto nebulose. Il tentativo di esprimerle nel nuovo album non sempre funziona, nonostante l’ambiziosità del progetto. Dal punto di vista musicale, invece, Future Politics è più nitido. Con meno algidità rispetto al passato gli Austra odierni riescono a creare un hype più immediato.

Una svolta meno glaciale per Austra con Future Politics

Future Politics è quindi un disco decisamente gradevole sotto il profilo melodico. La cifra stilistica degli Austra delle origini qui si amplia e il risultato è decisamente buono. Oltre all’elettronica e al synth-pop, in Future Politics spunta una spruzzata  decisa di dance che addomestica anche l’ascoltatore più disimpegnato. Undici nuovi brani dei quali più di uno potrebbe valere l’intero disco. La title track è un esempio dell’evoluzione degli Austra, ottima per un mercato più vasto. Sulla stessa linea Utopia e I Love You More Than You Love Yourself, che riescono a tenere insieme le due anime, solari e notturne, della band.

E allora qual è il problema?

Una questione sembra però non avere risposta e inficia il risultato finale. Diciamolo senza mezze misure: il vibrato caprino di Katie Stelmanis è il vero problema degli Austra! Il dilemma è capire se sia una scelta artistica o meno. Sta di fatto che, nonostante i molti elementi positivi, sentire Future Politics dall’inizio alla fine disturba l’apparato acustico anche dell’ascoltatore più provato dai decibel di migliaia di concerti. Qualcuno ci avrà pensato?

 

 

Recensione - Austra - Future Politics
6.0 Voto Redattore
0 Voto Utenti (0 voti)
Cosa ne dice la gente... Dai il tuo voto all'album!
Sort by:

Be the first to leave a review.

User Avatar
Verificato
{{{ review.rating_title }}}
{{{review.rating_comment | nl2br}}}

Show more
{{ pageNumber+1 }}
Dai il tuo voto all'album!

print

Ha suonato con band punk italiane ma il suo cuore batte per il pop, l’elettronica, la dance. Idolo dichiarato: David Byrne. Fra le nuove leve vince St. Vincent.

Lascia un commento!

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

TomTomRock
Panoramica privacy

This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.