Brittany Howard - What Now

Con gli Alabama Shakes ormai alle spalle, Brittany Howard continua il suo percorso con il nuovo What Now.

Sono passati cinque anni dal folgorante esordio solista Jaime (e dal distacco dagli Alabama Shakes che, di fatto, da quel momento hanno cessato di esistere). In mezzo una pandemia che ha cambiato per sempre il modo di percepire il mondo intorno a noi  (Qualcuno si ricorda Come ci si sentiva a ridere tutta la notte. E dormire fino a tardi. Non preoccuparti di nessuno o di niente?). Immutati invece i compagni di viaggio – Lloyd Buchanan e Paul Horton alle tastiere, Brad Allen Williams alla chitarra, Nate Smith alla batteria e l’ex Alabama Zac Cockrell al basso – una band potente, capace di spaziare dal funk più granitico di Power To Undo (con Prince alla finestra che annuisce), agli accenni house di Prove It To You. Ma anche di citare il morbido Philly sound in I Don’t o evocare una ballad jazz in Samson (con l’ausilio della tromba di Rod McGaha).

Un disco meno compatto del precedente

Forse incoerente dal punto di vista musicale, What Now (Island) trova la sua sintesi dialettica proprio nella voce e nella presenza muscolare di Brittany Howard. I testi riflettono la forte personalità della multi strumentista e cantante (Hai il potere di annullare tutto ciò che voglio. Ma non te lo permetterò) e sono tutti declinati alla prima persona singolare. Unica eccezione un Interlude, piazzato a metà circa di What Now (senza punto interrogativo, quasi a ribadire l’inesorabile incertezza del periodo che stiamo vivendo).

Una poesia di Maya Angelou

Sono i primi versi di un più ampio componimento di Maya Angelou, poetessa, ballerina, attrice statunitense, scomparsa nel 2014. A Brave and Startling Truth, scritto nel 1995 per celebrare i cinquant’anni dell’ONU, è così l’unico momento  in cui a parlare è la prima persona plurale.

Noi, questo popolo, sopra un piccolo e solitario pianeta
in viaggio nello spazio incurante,
tra le stelle distanti, lungo l’orbita di soli indifferenti,
verso una destinazione dove tutti i segnali ci dicono
che è possibile e necessario scoprire
una coraggiosa e sorprendente verità.

Howard sembra dirci che la verità passa da una piena consapevolezza di sé, un’affermazione individuale (ma non individualista). Un percorso comunque doloroso come canta nella conclusiva e finalmente serena Every Color In Blue, ancora con la tromba di Rod McGaha: Non vedi la mia ferita Non vedi l’energia che mi ci vuole. E di sicuro non è l’energia che manca a questo disco.

Brittany Howard - What Now
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Da ragazzo ho passato buona parte del mio tempo leggendo libri e ascoltando dischi. Da grande sono quasi riuscito a farne un mestiere, scrivendo in giro, raccontando a Radio3 e scegliendo musica a Radio2. Il mio podcast jazz è qui: www.spreaker.com/show/jazz-tracks

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