Recensione: Calexico / Iron & Wine – Years To Burn

Il percorso discografico antecedente a questa collaborazione tra Sam Beam/Iron & Wine e i Calexico la racconta abbastanza giusta. Il gruppo guidato da Joey Burns e John Convertino (e la collaborazione sempre più in evidenza di Jacob Valenzuela) aveva lasciato qualche dubbio con The Thread That Keeps Us. L’album faticava un po’ nel proseguire il buon momento inaugurato da Carried To Dust e confermato dai successivi Algiers ed Edge Of The Sun. Al contrario, con Beast Epic (e il piccolo seguito dell’ EP Weed Garden) l’impennata artistica di Sam Beam era più che evidente. A ben guardare, già nella collaborazione del 2004, In The Reins, il cantautore faceva la parte del leone e poco è cambiato in questa occasione.

La gran parte dei brani di Years To Burn è firmata e cantata da Beam, e riflette lo stile pacato dei suoi ultimi sforzi. Niente di male in questo, perché i due leader dei Calexico si ritagliano un ruolo di backing band del tutto naturale, mantenendo il classico basso profilo che permette loro di aggirarsi tra il pubblico alla fine dei concerti (e probabilmente di fare acquisti nelle città che attraversano senza essere disturbati). Una piccola differenza, tra gli otto brani del disco, la fa The Bitter Suite, una piccola trilogia (e un bel gioco di parole) dove il mix delle forze in campo è

parecchio più equilibrato che altrove, lasciando qualche rimpianto.

Questa mezz’ora di musica probabilmente non scatenerà entusiasmi esagerati, se non tra i fan più sfegatati, ma il seguente tour ( che passa anche per alcune città italiane) potrà mostrare aspetti sconosciuti di una collaborazione di lunga data, piena di rispetto reciproco e grande professionalità. A noi, qui a TomTomrock, sembra che l’occasione sia stata in parte sprecata, ma che il bicchiere sia comunque mezzo pieno di un cocktail forse perfezionabile ma gustoso.