chk chk chk: perché Wallop?
Ma perché certe bands partono in quarta promettendo mari e monti e poi si perdono per strada?

Ci fu quasi un decennio fa, forse di più, un ritorno al P-Funk , un genere che aveva visto nel Pop Group e suoi derivati , nelle declinazioni afro dei Talking Heads e nelle contaminazioni dei P.I.L., per citare i più noti, un riprendersi le radici poliritmiche della musica mutuandole con le nevrosi urbane. Nel contesto revivalista si inserirono anche i !!! (leggi chk chk chk che già non semplifica la vita dell’acquirente e dell’esercente…scusi, è uscito il nuovo tre punti esclamativi?). Con il secondo album Louden Up Now avevano fatto credere al sottoscritto che, siamo nel 2004, si potesse ben sperare nel futuro di questa band.
Poco da dire su un disco così
Allora, se prendo Wallop e lo metto nelle orecchie, sul piatto o sul pc (per ora mi pare non vi siano altri devices per altri orifizi), prima mi cade la parte inferiore della mascella, poi, scendendo, altro. Perché? Perché? Mi domando perché si possa immettere sul mercato un disco assolutamente anonimo e privo di anima come questo cancellando così un passato glorioso e danzereccio… Oddio, veramente siamo all’ottavo disco e pure i precedenti non è che spiccassero per frizzi e lazzi , diciamo che , come una foto lasciata sul cruscotto al sole, piano piano la loro identità si è andata a scolorire, lasciando intravedere contorni di quelle che, un tempo, erano figure e che oggi son solo brutte figure.
Non posso neppure citare un brano che mi abbia colpito più degli altri, qualcosa che spicchi e spacchi, pare di aver acceso la radio, quelle senza speaker, e che stiano mettendo pezzi a caso dove se l’intento è quello di far battere il piedino. SI risultato è quello di un sonoro sbadiglio.
chk chk chk, Wallop e la Warp
Però, attenzione, siccome escono per la Warp che ha un catalogo di tutto rispetto qualcuno riuscirà ad intrasentire cose molle e cose dure che il sottoscritto non coglie e quindi senza dubbio, in qualche lido se ne parlerà bene perché se ne deve parlar bene. Tuttavia qui, su TomTomRock, vige la regola dell’onestà e quindi boccio questo sottobicchiere senza nessun appello. Onde non sprecare ulteriore spazio, vi invito a cercare nella presente recensione, citazioni petroliniane.
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