Cloud Nothings o il punk della dissoluzione.
I Cloud Nothings fanno parte di quei gruppi che, da un disco all’altro, è difficile ricordare con precisione. Si muovono in ambito post-punk con piglio passionale, d’accordo, eppure oltre questo elemento è difficile andare. Per quanto bravi sono un po’ generici, insomma. La cosa che di loro resta più impressa è il nome del front-man, Dylan Baldi.
Non è detto che questa sia l’opinione prevalente, visto che Last Building Burning (pubblicato quasi due anni dopo Life Without Sound) sta piacendo a molti per via di un suono inasprito, più vicino alla dimensione live del gruppo di Cleveland. D’altronde il produttore è Randall Dunn, già collaboratore degli asperrimi Sunn O))).
In Last Building Burning non tutto funziona
Il guaio è che proprio la produzione sembra non funzionare a dovere in diversi punti. Ad esempio On the Edge non riesce a essere cattiva come vorrebbe, mentre la successiva Leave Him Now prova ad evocare il pop furente degli Hüsker Dü senza essere né pop né furente. Più avanti, The Echo Of The World piace e coinvolge solo quando inizia a ribollire un apocalittico calderone strumentale, mentre resta generica nel cantato iniziale. Molto meglio funziona In Shame, davvero coinvolgente nella sua disastrata accoratezza. In generale però resta prevalente la sensazione di un potenziale non del tutto espresso che, variabili di produzione a parte, valeva anche per le opere precedenti.
Il fascino di Dissolution
Eppure c’è un momento in cui i Cloud Nothings si organizzano per fare le cose alla grande. E ci riescono. I quasi 11 minuti di Dissolution partono epici, incalzanti, lirici (a loro modo) e lo restano sino alla fine, articolando persino un apprezzabile intermezzo quasi sperimentale. Un’inusitata mini-suite tra indie e punk che dimostra come la parola enfasi (l’enfasi della dissoluzione?) non abbia sempre un connotato negativo. E stavolta il paragone con gli Hüsker Dü, ma anche con altri maestri tipo i Sonic Youth, non è perdente. Strano – ma interessante – che per sembrare davvero efficaci i Cloud Nothings debbano proporsi in questa versione estesa piuttosto che in quella della canzone rabbiosa e coincisa che dovrebbe essere il loro marchio di fabbrica.
Il futuro dei Cloud Nothings
Potrebbe trattarsi dei problemi di crescita di una giovane band, non fosse che Baldi e compagni sono già al quinto lp e ancora non hanno lasciato un segno decisivo come ci si augurava. Magari dovrebbero architettare altre cose simili a Dissolution: intensa, fosca e, finalmente, destinata a essere ricordata fino al prossimo disco.
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