Dead can Dance - DionysusPIAS - 2018

Dyonisus e la lunga attesa per il nuovo disco dei Dead can Dance.

Dead can Dance - Dionysus
PIAS – 2018

Dionysus, uscito il 2 novembre, è stato un album attesissimo, almeno per me che riservo un amore speciale per il sound dei Dead can Dance. Ad un primo ascolto le due lunghe tracce, divise ognuna in diversi movimenti, sono passate senza particolari sussulti. Delusione. Vuoi dire che è un “disco tappezzeria”? No, non può essere.

Gli ascolti ripetuti di Dyonisus alla fine ripagano

Mi sono intestardita e l’ho messo in loop per gran parte della giornata mentre lavoravo.

Dopo più ascolti, qualche emozione random c’è stata, dalla mia scrivania sono stata proiettata altrove, in altri emisferi, di altre epoche.

La prima parte di Dionysus porta verso l’Oriente

La prima parte evoca territori mediorientali con suoni e timbri tipici, a sorpresa un tappeto sonoro in trasparenza mi riporta subito ai Popol Vuh di Nosferatu. La voce di Lisa Gerrard è perfetta in tessiture vocali, nenie e cantilene lontane. Come sa fare lei.

Poi i Dead Can Dance si spostano in Brasile, e noi con loro

La seconda parte è scivolata in un altro emisfero. La voce profonda di Brendan Perry è sempre una garanzia.

 

Mi sono persa, e rimasta sospesa più volte, in un canto-scioglilingua in un idioma sconosciuto, tenuto in piedi da un’apertura ritmica brasiliana tipica del Berimbau. Dal Brasile, poi, sono finita in una foresta, probabilmente amazzonica, in atmosfere cupe e notturne in cui, facilmente, è probabile incontrare un indigeno di Avatar.

Giudizio finale per Dyonisus

Dai, alla fine, non è un disco tappezzeria. È possibile che, prossimamente, ricada nel loop. Forse è il modo migliore per ascoltarlo.

Dead can Dance - Dionysus
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Nata nell'anno della rivoluzione ancora non si è fermata. Da sempre appassionata di dischi volanti e suonanti. Ex musicista ma grafica extra deluxe, vive con 5 gatti, un pennivendolo e la collezione completa di X Files.

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