FKA twigs – Caprisongs

Dopo il trionfo di Magdalene, FKA twigs torna con Caprisongs.

In realtà, Caprisongs non è esattamente il seguito di Magdalene: FKA twigs lo presenta come un mixtape, una di quelle prove intermedie che nell’hip-hop hanno grande circolazione e una sorta di semiufficialità. Prove che a volte non meritano neppure una recensione, tanto sono estemporanee, ma qui stiamo parlando di un’artista che ha prodotto uno dei dischi più sorprendenti degli ultimi anni, e che ha lanciato il mixtape con un singolo di peso, Tears In The Club, al fianco di The Weeknd.

Un mixtape

Ma di un mixtape comunque si tratta, concepito durante il (uno dei?) lockdown, o comunque in questi tempi che hanno lasciato poco spazio alle esibizioni dal vivo e alle attività legate alla musica. FKA twigs aveva comunque fatto in tempo a presentare live il suo Magdalene, però piuttosto che l’inattività ha giustamente scelto di continuare a far musica, magari però in versione più sperimentale, provando nuove collaborazioni, nuovi territori, per poi, chissà, arrivare a un seguito vero all’altezza di Magdalene. Insomma, mi pare che Caprisongs vada preso così, senza attribuirgli svolte o deviazioni come un po’ si sente dire nei commenti che ne stanno accompagnando l’uscita.

Le collaborazioni

Certamente queste sue caratteristiche lo rendono molto meno compatto. Il solo vero singolo è il già citato Tears In The Club, anche se almeno Darjeeling con Jorja Smith & Unknown T potrebbe qualificarsi nella stessa categoria. Peccato per l’assenza della collaborazione con Dua Lipa, Why Don’t You Love Me, online ormai da tempo ma in una versione non ancora finita. Vedremo se e quando uscirà.

 

Altrove FKA twigs prova suoni che fanno parte del suo bagaglio musicale: l’afrobeat-pop di Honda con Pa Salieu e di Jealousy con Rema, entrambe figure del settore; oppure il suono antillese di Papi Bones in compagnia di Shygirl. Dove esegue da sola (a partire dall’ottima Ride the Dragon che apre il disco) si trovano le maggiori reminiscenze del disco precedente, anche se qui Benny Blanco, Daniel Lopatin o Nicolas Jaar non sono della partita e si trovano numerosi nomi di altri produttori più o meno noti, fra i quali lo spagnolo El Guincho è una presenza pressoché costante. FKA twigs continua a cantare con il falsetto del disco precedente, ma prova anche diversi stili vocali, a testimonianza della sua versatilità e di possibilità ancora tutte da esplorare.

I temi di FKA twigs – Caprisongs

Anche i temi di Caprisongs sono più vari, sebbene FKA twigs richiami alcuni momenti di Magdalene con i suoi amori tossici, rispetto ai quali le nuove canzoni sembrano segnare una liberazione, così come dice nel testo di Tears In The Club: I wanna get you out of my hips, my thighs / My hair, my eyes, my late-night cries / I wanna take my clothes off, wanna touch my hips / My thighs, my hair, not yours, all mine, yeah. Un disco più leggero nei testi e nella musica, volutamente più effimero, e comunque piacevole. Il talento di FKA twigs affiora anche qui e, in attesa di un nuovo episodio senza etichette di mixtape, Caprisongs funge da buon intermezzo.

FKA twigs – Caprisongs
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Mi piace la musica senza confini di genere e ha sempre fatto parte della mia vita. La foto del profilo dice da dove sono partita e le origini non si dimenticano; oggi ascolto molto hip-hop e sono curiosa verso tutte le nuove tendenze. Condividere gli ascolti con gli altri è fondamentale: per questo ho fondato TomTomRock.

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