Arca – Kick ii, iii, iiii, iiiii

Non due, ma quattro episodi per il progetto di Arca: Kick ii, iii, iiii, iiiii.

Si sapeva che Arca avrebbe dato un doppio seguito all’eccellente Kick i del 2020, ma a fine anno scorso ha raddoppiato la posta e nel giro di pochi giorni sono usciti Kick ii, iii, iiii, iiiii (XL). Un po’ tanto da digerire, ed è la ragione del ritardo di questa recensione. Il nuovo progetto multiplo spiazza. In molti si sono precipitati a parlarne in termini encomiastici, ma dico subito che rispetto al primo volume questo seguito ridondante mi convince assai meno.

Quattro dischi diversi fra loro

Con Kick i, Arca aveva realizzato un progetto nel quale far convergere tutta la musica che le sta a cuore: dal reggaeton alle raffinate produzioni per Bjork, ogni parte trovava un posto e un ruolo. In Kick ii, iii, iiii, iiiii è come se l’espansione su quattro album abbia portato a una scissione di ciò che nel primo episodio era un tutto unico. Così, il ii contiene i momenti più pop e con maggiori rimandi alla tradizione sudamericana, nel iii ci sono ancora echi pop, ma ‘disturbati’ dall’elettronica, nel iiii troviamo le tracce quelli più eclettiche e dissonanti, a volte poco più che scosse elettriche, nel iiiii Arca si riconcilia con un suono più quieto e spiccatamente ambient. Non per niente, nel disco ii abbiamo la collaborazione con Sia (Born Yesterday) e in iiiii quella con Ryiuchi Sakamoto (Santuary).

 

Volendo, potremmo e forse dovremmo leggere i quattro dischi come un percorso, però quanta fatica! Molti momenti sono piacevoli, perturbanti, distensivi (a seconda di dove si trovano), ma altri risultano francamente noiosi. Soprattutto, si rimpiange la capacità espressa in precedenza da Arca di operare una sintesi nuova rispetto alla musica contemporanea. Una musica che, grazie alla sua competenza, Arca certamente padroneggia molto bene. Il recente singolo da lei coprodotto per FKA Twigs e The Weeknd (Tears in the Club) ne è solo l’ennesima dimostrazione almeno in campo pop, così come le sue collaborazioni con Bjork lo sono state sul versante più sperimentale.

Kick ii, iii, iiii, iiiii è uno spreco per il talento di Arca

Mi riesce difficile vedere una ragione artistica dietro ad un progetto monstre come Kick ii, iii, iiii, iiiii, ma neppure so dare una spiegazione precisa al senso dell’operazione. Certo, con gli ascolti in streaming i guadagni (peraltro bassi) si moltiplicano; allo stesso tempo il tipo di ascolto attuale porta meno a guardare a un album come a un progetto che deve suonare perfettamente compiuto. E magari si aprono gli spazi per sperimentazioni come queste. A me però, alla fine, nonostante il tanto lavoro, pare una diminutio rispetto all’indubbio talento di Arca, che si perde in mille rivoli senza trovare un punto focale. Il voto è, necessariamente, la media di quattro ascolti diversi: abbastanza appaganti per ii e iiiii, assai meno (salvo qualche momento) per iii e iiii.

Arca – Kick ii, iii, iiii, iiiii
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Mi piace la musica senza confini di genere e ha sempre fatto parte della mia vita. La foto del profilo dice da dove sono partita e le origini non si dimenticano; oggi ascolto molto hip-hop e sono curiosa verso tutte le nuove tendenze. Condividere gli ascolti con gli altri è fondamentale: per questo ho fondato TomTomRock.

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