Bill Callahan, Bonnie Prince Billy e il loro Blind Date Party a tema cover
Blind Date Party (Drag City) non è un disco a sorpresa, anche se il titolo gioca su questo aspetto. Infatti molti di questi duetti tra Bonnie Prince Billy e Bill Callahan (tutte cover) sono usciti in anteprima sul web. La raccolta è stata pubblicata sul finire dell’anno, a dicembre, giusto in tempo per sfuggire alle classifiche riepilogative del 2021, dove avrebbe meritato un posticino sul podio (insieme al geniale video ‘pubblicitario’).
Le canzoni del Blind Date Party…
I 22 brani confondono le idee, anche conoscendo l’eclettismo dei due (soprattutto per quanto riguarda l’instancabile Oldham, mentre Callahan è un po’ la sorpresa di questo disco). Oltre alla collaborazione tra i titolari, ogni brano vede un ospite ad aiutare nella decostruzione dei brani, che sono molto eterogenei tra di loro. Un elenco incompleto riunisce infatti gli Steely Dan (Deacon Blues), Robert Wyatt (Sea Song), i Little Feat (I’ve Been The One), Leonard Cohen (The Night Of Santiago), insieme a classici del country religioso, folksong d’autore e pop da classifica, includendo anche due rispettive autocitazioni.
… e gli invitati al Blind Date Party
Tornando agli illustri ospiti della festa, ecco una lista, parziale ma significativa: Alasdair Roberts, Meg Baird, Ty Segall, Sean O’ Hagan, David Grubbs, Six Organs Of Admittance e molti altri. Alcune delle versioni sono decisamente godibili e vale la pena di citarle: dal catalogo di Billie Eilish esce una Wish You Were Gay veramente stravolta e coinvolgente, mentre la raffinatezza di un brano come Deacon Blues si ritrova, rarefatta e cristallina, in un duetto acustico in punta di chitarre.
Diverso, invece, l’approccio alle composizioni dei due leader: Bonnie Prince sceglie di trasformare la Our Anniversary di Callahan in una specie di rauco blues elettrico, mentre Bill Callahan offre una straniante rilettura di Arise, Therefore (dal periodo Palace di Oldham) che sembra echeggiare il suo passato come (smog). Anche se ormai fuori concorso, possiamo nominare Blind Date Party come “disco dell’anno fuoriserie” e goderci questa collaborazione tra i due più sorprendenti “maverick” degli ultimi vent’anni.
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