Kevin Morby – City Music.

City Music di Kevin Morby suona come una serie di canzoni scritte e incise di getto, senza tanti fronzoli e facendo ricorso a una strumentazione essenziale. E’ anche un lavoro a tema, visto che è ambientato a New York e molti testi hanno come tema l’autoesclusione, l’essere soli in mezzo a milioni di persone. La secchezza della musica viaggia in sintonia con la città e con il tema trattato. In sintonia anche la scelta delle cover. 1234 cita dichiaratamente People Who Died del poeta-cantante Jim Carroll e si chiude ricordando “Joey, Johnny, Dee Dee, Tommy”. Caught In My Eye è un pezzo scritto da Darby Crash dei Germs. Nessuno dei sei personaggi citati è ancora in vita.
In City Music Kevin Morby canta New York e la solitudine
Eppure il disco è a suo modo vitale e anche bene articolato. Così come i testi evitano miserabilismo e mestizia, le musiche mantengono quasi sempre un bel tiro oppure intortano nel loro andamento circolare. La morale potrebbe essere più o meno: “Se sto solo è per mia scelta e non me la passo male. E New York è sempre New York”.
City Music non è il capolavoro di cui parla molta stampa estera; è un buon album che diventa coinvolgente dopo qualche ascolto, specie se ci si fa prendere dal suo esistenzialismo groovy. E piacciono anche i riferimenti sempre un po’ obliqui ai maestri Bob Dylan e Lou Reed. Per non dire di chitarre che fanno pensare ai Television. Siamo in un contesto parecchio diverso dal precedente Singing Saw, ricco nei suoni ed epico nelle strutture melodiche.
Il prossimo disco potrebbe essere una sintesi delle due dimensioni e potrebbe essere il primo capolavoro di Kevin Morby. Che, detto per inciso, non vive più a New York da anni.
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