Uno strano ‘supergruppo’: due percussionisti di lungo corso goth (Lol Tolhurst e Budgie) e un produttore alla moda (Jacknife Lee).
Cosa possono realizzare oggi due drummer iconici di due band iconiche, The Cure e Siouxsie and The Banshees, in compagnia di un produttore di grido?
Sia Lol (si evitino paragoni con l’attuale uso del’acronimo) Tolhurst che Budgie, per motivi diversi, si son trasferiti da diversi anni a Los Angeles, dal 2021 conducono un interessante podcast, Curious Creatures, di cui caldeggio ascolto, e oggi consegnano a questo devastante 2023 uno dei lavori più interessanti e avanguardistici della seconda decade malefica.
L’impressionante cast di Los Angeles
Già perché se l’approcciante spera di trovare qui revival di fasti più meno goth delle loro rispettive case madri ne uscirà deluso assai… Los Angeles (Pias) nasce nel periodo pandemico. in origine doveva essere solo album strumentale (e si sente parecchio), ma con l’avvento di James Murphy degli LCD Soundsystem – a cui viene affidata la title track – il progetto assume una forma diversa ma non per questo meno ambiziosa, anzi.
Si ascoltino i contributi di Bobbie Gillespie nelle tre songs a lui assegnate che recano sì il germe Primal Scream ma, soprattutto, lisergizzano suoni di natura tutt’altro che chimica, oppure il già citato Murphy che dona la sua isterica performance su una base a lui poco consona specie nella conclusiva Skins, ma anche i contributi finalmente innovativi di The Edge che par tornato a quando collaborava con Holger Czukay… Insomma, con un cast estremamente variegato in cui si ritrovano nuove leve e poco note glorie, Los Angeles riesce a smuovere da torpori sonori anche l’orecchio più anestetizzato.
È soprattutto Budgie il motore del disco
Occorre dire che il lavoro dei due drummers, pur integrato, lascia parecchio ad intendere che Budgie si sia assunto l’onere di caratterizzare quasi tutto il disco con il suo contributo, anche se più che ai Banshees, siamo vicini a quanto da lui realizzato con The Creatures. Dunque tutta la parte electro exotica, come l’iniziale This Is What It is, è da ascriversi senza dubbio a lui, anche se, ad esempio, in Noche Obscura si coglie una lievissima citazione Cure che par esser il notorio sassolino dalla scarpa che Tolhurst necessita di togliersi da ere.
Il lavoro di Jacknife Lee (si veda il suo cv impressionante…) dona poi estrema contemporaneità sonora, il che non mancherà anche di attrarre nuove leve di ascoltatori che, magari incuriositi dai due biancriniti percussori, si andrà a riscoprire i loro contributi passati.
Disco importante.
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