François R. Cambuzat e Gianna Greco danno vita al progetto Ndox Electrique.
Quella messa in campo da François R. Cambuzat e Gianna Greco è un’esperienza musicale e di vita portata avanti con straordinaria coerenza e con totale e radicale estraneità al mainstream e all’idea di musica commerciale, un percorso che li porta a esplorare le potenzialità della musica come opposizione e alterità rispetto al mondo dominante. Mantenendo questo carattere sia nell’esplosiva esperienza noise industrial come Putan Club sia in quella con Ifriqiyya Electrique e ora con Ndox Electrique nell’immergersi alla scoperta di quei riti ancestrali e ancora vivissimi che sussistono fra le pieghe della società globalizzata contemporanea come un momento di ribellione e di affermazione della propria identità culturale in opposizione all’omologazione occidentale colonialista.
Tëd ak Mame Coumba Lamba ak Mame Coumba Mbang
Questo nuovo lavoro, intitolato Tëd ak Mame Coumba Lamba ak Mame Coumba Mbang, uscito per la mai lodata troppo Bongo Joe Records, ha i suoi predecessori nei lavori usciti a nome Ifriqiyya Electrique, frutto di alcuni mesi di permanenza del duo nelle oasi del deserto tunisino dove si pratica il rito adorcista banga di evocazione e accoglienza degli spiriti demoniaci. Greco e Cambuzat si sono messi a cercare di rintracciare le origini del banga, ripercorrendo le rotte vecchie di secoli del commercio degli schiavi e giungendo così in Senegal, in particolare nella regione dove vive la popolazione dei lebu. Per mesi hanno vissuto in quella terra fra le acque dell’Oceano e quelle del fiume Senegal, riuscendo a guadagnarsi la fiducia delle popolazioni locali e a partecipare ai rituali n’döep, attraverso i quali si invoca la guarigione non solo fisica, ma anche mentale del membro della comunità bisognoso di cure. “La prima volta che siamo arrivati; l’impressione era di estrema violenza, dal punto di vista sonoro, e di estrema tenerezza, dal punto di vista sociale… perché tutti si prendono cura l’uno dell’altro. E questo è davvero un senso di comunità”, ha raccontato François R. Cambuzat.
Non si tratta però di un disco etnomusicale, questo aspetto è più presente nei video registrati sul campo, ma di un’operazione culturale e musicale molto complessa e originale, una sorta di integrazione fra una secolare tradizione musicale che affonda le sue radici nella vita stessa di una comunità e quella di musicisti sperimentatori, occidentali che ricercano un legame profondo che leghi la loro esperienza musicale con esperienze in apparenza molto lontane. Sono i musicisti, le cantanti, i guaritori n’döep che vengono in aiuto per evocare gli spiriti affinché aiutino a ribellarsi alla malattia del mondo occidentale, una forza violenta e liberatoria che pervade tutto il disco.
Ndox Electrique – Tëd ak Mame Coumba Lamba ak Mame Coumba Mbang: fra i dischi dell’anno
Le dieci tracce di Tëd ak Mame Coumba Lamba ak Mame Coumba Mbang riescono a mantenere l’impatto fortissimo del rituale, la musica è ipnotica, ossessiva, ti chiede di abbandonarti alla trance sciamanica indotta dai tamburi poliritmici e dal canto spesso basato sul chiama e rispondi fra solista e coro. Ma sono le manipolazioni elettroniche e l’apporto del basso di Gianna Greco e della chitarra di François R. Cambuzat che entrano in perfetta sintonia con i musicisti senegalesi dando vita a un turbine emozionale trascinante che dalle profonde radici africane sembra salire verso le nostre malate città post industriali come un grido furioso, selvaggio e implacabile. Per chi scrive uno dei dischi dell’anno.
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