the mary wallopers - irish rock n roll

The Mary Wallopers e la loro idea di folk come rock’n’roll irlandese.

Solo un anno è passato dall’esordio dei Mary Wallopers (anche se può sembrare meno, visto il ritardo con cui il gruppo si è fatto notare fuori patria).  Il seguito conferma quanto di buono ed interessante ci fosse in quel disco. La nuova uscita si chiama Irish Rock’N’Roll (BC Records), un titolo tanto inequivocabile quanto falso; di certo non ci sono riferimenti a gruppi rock irlandesi come i Thin Lizzy o gli Horslips, ma il titolo definisce bene la dirompente energia della band, che si cimenta soprattutto con banjo, fisarmonica, bodhrán e whistle,  strumenti obbligatori quando si affrontano  le classiche ballate dell’isola di smeraldo.

Una linea di roboante continuità dai Dubliners ai Pogues ai Mary Wallopers

Il genere è stato per decenni dominato dalle varie incarnazioni dei Dubliners, quindi rinnovato, stravolto e portato fuori dagli schemi (e dall’Irlanda)  dagli incomparabili Pogues di Shane MacGowan, gruppo che, purtroppo, ha solcato la scena solo pochi anni, per poi squagliarsi nei mille problemi del leader. I Mary Wallopers sono guidati dai fratelli Charles e Andrew Hendy, che agiscono parallelamente come duo hip-hop (!) , sotto il nome TPM. Proprio  questa esperienza, ricca di connotazioni politiche, sembra dare forza alle composizioni originali, che si affermano qui per la prima volta. Nel mirino dei testi la chiesa irlandese e i suoi misfatti (Gates Of Heaven) o l’indifferenza verso le ingiustizie (The Idler).

Il repertorio di Irish Rock’N’Roll

Dopo un anno di concerti e apparizioni televisive, sempre professionalmente felici, il gruppo ha acquisito maggiore credibilità e accentuato i caratteri più morbidi, limando un po’ di rabbia a favore della melodia, come nella bellissima Wexford (dal repertorio di Pecker Dunne)  e del rigore, come in  Rich Man And Poor Man, eseguita solo da voci e bodhrán. Non mancano, comunque, pezzi storici quali Bold O’Donoghue (Clancy Brothers) o The Hot Asphalt (dai Dubliners di Luke Kelly) perché la strada è tracciata dalla memoria, confortata da una solida tradizione, e, al pub, momenti come questi possono dare una seria svolta alla serata.

The Mary Wallopers - Irish Rock’N’Roll
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Recensore di periferia. Istigato da un juke-box nel bar di famiglia, si cala nel mondo della musica a peso morto. Ma decide di scriverne  solo da grande, convinto da metaforici e amichevoli calci nel culo.

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