Trascinante folk irlandese per l’esordio di The Mary Wallopers

The Mary Wallopers sono un gruppo irlandese in giro da qualche anno, tuttavia questo è il loro primo disco, pubblicato da BC Records. È uscito da qualche mese, ma comincia solo ora a far parlare di sé, complice la recente pubblicazione in vinile. I destinatari  sono facili da individuare: gli orfani dei Pogues, gli appassionati degli immortali Dubliners, ma soprattutto  chiunque colleghi la musica irlandese all’atmosfera alcolica e festosa di un pub piuttosto che a prati verdi, elfi e pioggia fine.

The Mary Wallopers tra ironia e rispetto per i maestri

I componenti del gruppo, che sembrano i peggiori teppisti (ma per finta) nascondono, tra bizzarre pose e  acconciature improponibili, un grande rispetto per la tradizione, o meglio, verso parte di essa. Di certo, in questo esordio, non siamo dalle parti di raffinati folksinger come Christy Moore o di gruppi come Planxty o Chieftains. Neppure gli innovatori come i Lankum possono fungere da paragone (anche se una di loro, Radie Peat, suona in un brano). Il gruppo di Dundalk, contea di Louth, predilige il canto corale e il tintinnio del banjo, ma tiene comunque il cervello acceso. In Building Up And Tearing England Down si ricordano i molti compatrioti morti nella costruzione delle ferrovie inglesi. In altri momenti del disco The Mary Wallopers articolano meglio il repertorio, inserendo  ballate più “serie” come John O’Halloran, The Hackler o The Butcher Boy. Di seguito arriva la scatenata energia di The Frost Is All Over, che riporta ai Pogues degli inizi.

In chiusura arriva la popolare All For Me Grog, che chiude il cerchio con uno dei pezzi forti dei Dubliners. Nel disco c’è anche un importante omaggio ad un protagonista del folk revival scozzese, il grande (e grosso) Hamish Imlach, con la riproposta del suo enorme successo del 1966, Cod Liver Oil And The Orange Juice. Il trascinante brano, pieno di doppi sensi a carattere sessuale,  è stato il singolo che ha contribuito al passaparola su questo inatteso ma interessante esordio.

The Mary Wallopers - The Mary Wallopers
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Recensore di periferia. Istigato da un juke-box nel bar di famiglia, si cala nel mondo della musica a peso morto. Ma decide di scriverne  solo da grande, convinto da metaforici e amichevoli calci nel culo.

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