Mavis Staples & Levon Helm - Carry Me Home

Carry Me Home: il magico incontro roots fra Mavis Staples e Levon Helm

Quella tra Mavis Staples e Levon Helm è un’amicizia solida e di lunga data. Le  rispettive strade artistiche, distanti anni luce l’una dall’altra, trovarono un magico punto d’incontro nel novembre del 1976. All’epoca, la Band, di cui Levon Helm era batterista e cantante, stabilì di porre un freno alle incessanti peregrinazioni “on the road” (con annessi stravizi) degli anni precedenti. Avrebbe dovuto essere una sorta di “pausa di riflessione” e invece quella scelta determinò la fine di uno dei gruppi più iconici e rappresentativi del rock americano di quegli anni.

La fine della Band

Ma l’uscita di scena della Band per antonomasia non poteva passare sotto silenzio. Il giorno del ringraziamento del 1976 Robbie Robertson, Rick Danko, Garth Hudson, Richard Manuel e Levon Helm invitarono un folto gruppo di artisti illustri (incluso Bob Dylan, ovviamente) al Winterland di San Francisco e diedero vita a una sorta di affascinante lectio magistralis sulla musica popolare americana di quegli anni. Martin Scorsese filmò da par suo l’intera serata e due anni più tardi uscì The Last Waltz, un capolavoro a tutt’oggi ineguagliato della cinematografia rock. In quell’occasione, Levon Helm e Mavis Staples incantarono il pubblico del Winterland con una magnifica versione di The Weight.

Con un salto temporale lungo decenni e qualche imprevedibile, difficile sfida da affrontare, l’uomo dalla voce ruvida e romantica e la donna che sa infondere ritmo e anima in ogni singola nota, si ritrovano a Woodstock negli studi discografici di Levon Helm. In un’unica, session di registrazione, prende vita l’album live Carry me Home (Anti-). È il giugno del 2011, Levon sembra aver superato i momenti più difficili della malattia che lo affligge da tempo e si dedica con entusiasmo al nuovo progetto, coinvolgendo anche la figlia Amy, un’ottima vocalist.

Le canzoni di Carry Me Home

I due artisti attingono alle fonti più rigogliose della musica d’oltre oceano (gospel, rhythm’n’blues, folk e country) per suggellare il loro profondo legame umano. Mavis domina la parte vocale dell’album. Il suo maestoso talento illumina sia un classico della protesta anni ’60 come This is My Country di Curtis Mayfield sia titoli come Farther Along, Trouble in My Mind e altri superbi classici della tradizione più ancestrale e profonda della musica americana. A ricordare che questi rivoli sonori sono confluiti nell’immenso, tumultuoso fiume del rock’n’roll provvedono l’implacabile ma finissima batteria di Levon Levon Helm e la chitarra elettrica di Larry Campbell. È bello, a tratti perfino commovente, l’afflato che si crea con naturalezza e gioia tra i due artisti. Ed è evidente che tutti – musicisti,  tecnici di registrazione, spettatori – lo percepiscano. Levon rende omaggio alla “svolta” religiosa del suo antico sodale Bob Dylan con You Gotta Serve Somebody e apre la strada al gran finale: una potente, ammaliante versione di The Weight, uno dei brani più memorabili della Band.

A pochi mesi da questa festosa session domestica, Levon Helm cede alla malattia. Undici anni dopo, saranno sua figlia Amy e, naturalmente, Mavis Staples a formalizzare e rendere pubblico quel materiale di inestimabile valore. Carry Me Home regala momenti di puro incanto e non blandisce solo chi ama ricordare i fasti del passato. Al contrario, mostra un’immagine senza tempo, e quindi anche estremamente attuale, in grado di illustrare il talento e la passione per la musica.

Mavis Staples & Levon Helm - Carry Me Home
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Nata a Genova in tempi remoti. Speaker radiofonica presso varie emittenti locali, ha condotto il programma Raisteronotte. Ha scritto per alcune riviste specializzate, tra le quali il Mucchio Selvaggio

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