Mick Harvey – Intoxicated Women.
Riparte il diretto Sydney – Parigi. Pare per la quarta e ultima volta e risaliamo con piacere nella carrozza allestita da Mick Harvey con tutti i conforts a cui ci ha abituato in questi ultimi anni. Intoxicated Women è quindi la chiusura di una perfetta quadrilogia atta a rendere, nel caso ce ne fosse bisogno (ma mi sa di si) l’arte di Serge Gainsbourg sotto forma di riproposizione colta eppure mai leziosa, con arrangiamenti rispettosi e traduzioni sincere, rispetto per l’originale e devozione autentica (le prime due parti, Intoxicated Man e Pink Elephants, uscirono nel 1995 e nel 1997 rispettivamente; quindi una pausa quasi ventennale prima di Delirium Tremens, pubblicato lo scorso anno, e ora delle ‘donne inebriate’).
Mick Harvey completa il suo omaggio a Serge Gainsbourg
Certo manca la voce di Serge, che Mick Harvey si guarda bene dal tentare di imitare, manca quel sapore vintage di certi suoni che vengono diligentemente riproposti. Ma l’intento non era senz’altro quello di fornire una versione karaoke, bensì di omaggiare un poeta maledetto e al tempo stesso, consapevole. E, nel mentre, lasciare che l’ispirazione maturasse dopo esperienze assolutamente lontane.
Consiglio agli ascoltatori di sforzarsi di comprendere i testi. In questo caso i brani scelti affondano veramente nel Gainsbourg meno noto e più malinconicamente aspro, intriso di quella ferocia artaudiana che rende tutta la sua opera indispensabile e, a oggi, ancora dannatamente attuale.
Dopo Intoxicated Women quale futuro sonico per Harvey?
Adesso starà a Mick Harvey, vecchio sodale di Nick Cave per quelli che non lo sanno (e che ora potranno essere più interessati all’approccio), tirar fuori dalla sua anima di musicista completo – e di esperto arrangiatore – qualcosa che sia solo ed esclusivamente suo. E vediamo quanto l’infezione francese lo avrà definitivamente o per nulla contagiato.
P.S. Harvey è venuto a dirci che se ne va…
A Mick Harvey Tomtomrock ha dedicato una lunga intervista in due parti. Qui potete leggere la prima parte e qui la seconda.
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