Offset raggiunge gli altri due Migos con una prova solista.
Ultimo episodio dello spin-off dei Migos, Offset segue in questo primo quarto del 2019 le due prove dei compagni Quavo e Takeoff, uscite lo scorso anno. Anche Father of 4 era stato annunciato per dicembre 2018, poi è stato rinviato senza che se ne sentisse la mancanza. Sembra difficile pensare che anche i fan più accaniti del trio morissero dalla voglia di ascoltare questa prova solista, dopo la delusione delle altre due.
Father of 4 simile a quanto ascoltato sinora
Fatto è che queste tre uscite puzzano veramente di operazione commerciale. Il che di per sé va benissimo, ed è pure ovvio per una band come quella dei Migos, vista la porzione occupata dei testi da gioielli, orologi e simili. Tuttavia, perché un’operazione commerciale sia riuscita, bisogna che ci sia una percentuale di qualità, di divertimento, di vitalità. Faticavamo a trovarne traccia nei precedenti, al punto da trascurare di recensirli, e questo Father of 4 ci dà la possibilità di parlare dell’operazione nel suo complesso.
Con Culture II siamo a cinque dischi in un anno: decisamente troppo
Già Culture II, che pure aveva diversi buoni momenti, dava la medesima indicazione. Un disco trasformato in due con una serie di inutili fillers tanto per fare più cassa. Poi Quavo, Takeoff e Offset hanno deciso di moltiplicare per tre e ognuno se n’è uscito con la prova solista, tutte di gran lunga inferiori a Culture II perché i tre Migos insieme fanno scintille, da soli assai meno.
I momenti migliori di Father of 4
Il flow è spesso monotono, le produzioni trap pure. Il fatto che su un disco che si vuole commerciale non ci sia praticamente un hook che si faccia ricordare la dice lunga sul fallimento di Father of 4 e dei predecessori. E questo nonostante la ricca presenza di ospiti. sfilano infatti J. Cole, Cardi B, Travis Scott, 21 Savage, Big Rube, Gunna, CeeLo Green, Quavo and Gucci Mane. Qualche momento a dire il vero c’è: l’iniziale title track, dove Offset si stacca dai clichés più triti per parlarci della sua vita. Oppure la piega r’n’b che prende North Star. Insomma ci sono alcuni passaggi nei quali l’attenzione si risveglia, salvo poi ripiombare nel torpore. Speriamo che i Migos tornino alla formula a tre, e che non si sentano obbligati a sfornare canzoni e dischi a peso, per non finire a rivestire il ruolo della sensazione di un momento.
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