Rostam: molto più che un ex The Vampire Weekend.

Insieme con Ezra Koenig, Rostam è stato il principale compositore dei The Vampire Weekend. Half-Light è il suo debutto come solista. Per qualche tempo The Vampire Weekend sono stati i cocchi della critica. Indie music carina, con pennellate di suoni etnici, ma anche un certo gusto lo-fi. Rostam ha preso da qualche tempo la carriera solista, specializzandosi come songwriter in campo pop. Da Charli XCX a Solange a Declan McKenna, tanto per dare l’idea. Alcuni suoi pezzi sono stati dei successi. Ed è un po’ tutto questo che si ascolta in Half-Light.
Half-Light disco poliedrico
Scontato pensare che Rostam Batmanglij fosse dietro alle tendenze etniche della sua ex band. Le origini saranno iraniane, ma Rostam è cresciuto negli USA. E in realtà ha fatto suo il linguaggio multietnico e multigenere che oggi attraversa la musica. Half-Light va nella medesima direzione. Melodicamente, è un disco perfettamente riuscito. Brani come la title-track o Don’t Let It Get To You potrebbero essere successi pop.
Senonché Rostam continua a scegliere per sé una forma soft, ultra lo-fi, per cui ci vuole un po’ a capirlo. Tanti gli spunti: Wood sembra partorito da Talking Heads narcolettici; When si apre con percussioni quasi Bollywood, poi pare tutt’altra strada; Rudy è un omaggio allo ska (con quel titolo…).
Rostam sceglie il lo-fi come stile
Va detto che la voce di Rostam contribuisce a questa atmosfera sottotono. Non è un grande cantante, nemmeno pessimo. E’ un musicista che ha deciso di cantare e fa del suo meglio.
Nel complesso Half-Light può essere fruito come piacevole sottofondo. Oppure, con la giusta attenzione, se ne possono cogliere le molteplici sfumature. Prendere o lasciare, sembra essere questa al momento la cifra stilistica preferita da Rostam.
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