Gradito ritorno per i francesi The Limiñanas.
Ritornano i francesi The Limiñanas con Shadow People, in forma e contornati da molti amici. Il duo composto da Lionel e Marie è ormai al sesto disco, se si include la bella prova con Pascal Comelade. Non un record (per quello ci sono i King Gizzard), ma comunque un risultato non da poco, visto che sono in giro solo dal 2009. La base della loro musica non cambia: omaggio alla tradizione che comincia dai Velvet Underground, ma con un tocco francese e una buona dose di divertimento.
Gli ospiti di Shadow People
Dopo l’attacco martellante di Overture, Le Premier Jour parte con una batteria essenziale stile The Jesus and Mary Chain, ma la voce che parla in francese ci rivela subito a chi appartiene la canzone. Ma come si diceva, Shadow People li vede attorniati da diversi ospiti, che cominciano dal brano successivo. Anton Newcombe (che torna nei credits di molti brani) sulla bella Istanbul Is Sleepy. Poi nient’altri che Emmanuelle Seigner sulla sognante title track. Meglio ancora fa Bernard Belin su Dimanche, uno dei momenti migliori del disco. E infine Peter Hook riconoscibilissimo su The Gift.
The Limiñanas fanno centro con Shadow People
La seconda metà alterna pezzi cantati a strumentali, da sempre una caratteristica del duo. Appartiene a questa categoria la conclusiva De la Part des Copains, con Dimanche il brano che più mi ha colpita già al primo ascolto. Dopo un Malamore carino ma troppo pulito, The Limiñanas tornano a stupirci con un Shadow People essenziale e ricco allo stesso tempo.
https://youtu.be/fibLDw_HtFM
Gli ospiti non sono orpelli, ma imprimono sempre qualcosa in più al disco, che si giova delle molte nuances presenti. E dove alla fine cantato inglese, francese, strumentali si mescolano, dimostrando che sono ispirazione e carica a dare una dimensione davvero ampia e internazionale alla musica.
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