L’impegnativo ritorno di Tamara Lindeman/ The Weather Station.

The Weather Station - The Weather Station | recensione
Paradise Of Bachelors – 2017

Quando il disco precedente è una roba vicina alla perfezione come Loyalty, il ritorno in sala d’incisione per un nuovo progetto può essere difficile per chiunque. Con questo ingombrante  fardello  Tamara Lindeman (o The Weather Station)  ha dovuto certamente rimboccarsi le maniche. E  così la ritroviamo  anche in  copertina.

A parte gli scherzi, se nel rotondo e confessionale Loyalty l’introspezione dei testi era coniugata con  i tocchi delicati e acustici degli  strumenti, qui tutto è più esplicito, persino  aggressivo e rude, almeno  in certi momenti. L’organico, rispetto ai tre quattro musicisti di quel disco, sale di numero fino a contarne un’ampia quindicina,  e la differenza si sente.

Il nuovo disco di The Weather Station spiazza

Di fronte alle nuove canzoni di The Weather Station un  comprensibile spiazzamento si insinua, all’inizio, per chi si aspettava un seguito diretto e rassicurante. Ed è così per un paio di ascolti. Ma  la nuova veste delle canzoni si distingue,  per varietà, spazio e originalità degli arrangiamenti.

 

La cantautrice ed ex-attrice canadese ha prodotto in proprio il disco e, come si usa spesso per marcare un nuovo territorio sonoro, lo ha lasciato senza titolo. Da sé  ha quindi composto alcuni arrangiamenti d’archi che estendono ancor più il range sonoro, ammettendo però,  sotto questo aspetto, una futura difficoltà nelle uscite dal vivo. Le canzoni, infine, sono molto  più varie, sia nei testi, più arrabbiati e inquieti, che nella forma. La voce, quasi nascosta nel mix in Loyalty, si trova sempre in primo piano, urgente e determinata, spesso a scapito delle melodie.  

The Weather Station o la sicurezza dei propri mezzi

Non si sa se questa strada, impervia e coraggiosa, verrà confermata in futuro, ma di certo la Lindeman  ora ci guarda in faccia, ben piantata sui talloni, in un atteggiamento di sfida. Tutto il contrario della  copertina di Loyalty, dove l’artista,  di spalle, si confrontava, forse, con  il proprio passato.

The Weather Station - The Weather Station
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Recensore di periferia. Istigato da un juke-box nel bar di famiglia, si cala nel mondo della musica a peso morto. Ma decide di scriverne  solo da grande, convinto da metaforici e amichevoli calci nel culo.

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