di Fausto Meirana
È solo un’antologia, ma si tratta di un’uscita discografica significativa perché potrebbe essere l’ultima di Robert Wyatt che ha di recente annunciato il proprio ritiro dalla scena musicale. I motivi sembrano validi: salute, età e, non a sorpresa, l’impegno politico. A scanso di ripensamenti, dunque, ci dovremo accontentare di una smilza ma densa discografia condensata nella compilation in oggetto, che ha tutti i difetti del genere ma ci conforta comunque. Il primo dei due cd (Ex Machina) indaga nella carriera che precede e segue l’evento decisivo per l’esistenza e la carriera di Wyatt: l’incidente del 1973 che lo lasciò paralizzato dalla vita in giù, ma lo portò a esplorare mondi sonori nuovi. Ascoltiamo quindi una serie di brani di grande bellezza, tratti dai dischi solisti ma anche dalle esperienze con i Soft Machine e i Matching Mole. Il secondo cd (Benign Dictatorships), dall’impostazione più insolita, si concentra sulle numerose collaborazioni; si trovano qui, per esempio, la Venceremos dei Working Week (con Tracey Thorn), il duetto con Björk che uscì su Medulla, due pezzi non proprio ‘facili’ con Michael Mantler e molto altro ancora, inclusi i pregevoli duetti con alcune ‘ragazze’ come Anja Garbarek, Monica Vasconselos e la nostra Cristina Donà. Edizione anche in doppio vinile separato per chi vuole godere dello splendido faccione barbuto della copertina.
9.5/10
P.S. Di recente è stata pubblicata la biografia autorizzata di Robert Wyatt, anch’essa intitolata Different Every Time, scritta da Marcus O’Dair con un’introduzione di Jonathan Coe.
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Robert Wyatt – A Last Straw
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Cristina Donà con Robert Wyatt – Goccia