Schoolboy-Q-Oxymoron

Schoolboy-Q-Oxymoron

di Marina Montesano

Meno lacerato e fuori di testa di Danny Brown, meno lirico ed evocativo di Kendrick Lamar, ScHoolboy Q si colloca nondimeno al fianco di coloro che negli ultimi tempi hanno dato una svolta al rap, riuscendo a conciliare underground e mainstream. Oxymoron è anche uno dei dischi più attesi nella categoria, almeno per questo inizio 2014, annunciato da tre singoli (Collard Greens, Man Of The Year, Break The Bank) che restano in effetti fra i momenti migliori del LP; mentre deludono due delle collaborazioni di maggior peso: quella con Tyler, The Creator in The Purge e quella con Raekwon su Blind Threats. Produzione molto poco dance-oriented, con tocchi di psichedelia, di house, a tratti minimalista, a tratti molto densa. L’ossimoro del titolo potrebbe riferirsi soprattutto ai testi (d’altronde già il precedente si intitolava Habits & Contradictions), che rilanciano temi gangsta oggi un po’ in disuso (ScHoolboy vanta un c.v. come venditore di oxycontin, un oppiaceo di basso costo), pur non evitando del tutto l’introspezione, ch’è nel rap, invece, la novità di questi ultimi anni. E alla fine il disco convince, soprattutto dopo qualche ascolto, pur senza entusiasmare.

7,4/10

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ScHoolboy Q – Break The Bank

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