di Antonio Vivaldi

Due ragazze che arrivano da un posto antico e decorativo come Chichester, scelgono di chiamarsi Smoke Fairies e incidono un album d’esordio intitolato Through Low Light And  Trees, hanno buone chance di essere amate per default dai cultori di folk e dintorni. In effetti così è andata, anche se quel disco non era poi niente di speciale e, proprio come Chichester,  suonava antico e decorativo. Lunghi mesi statunitensi  on the road sembrano aver fatto bene a Katherine e Jessica che si ripresentano con un lavoro dai suoni più ampi e solidi, per quanto non americani come qualcuno ha sostenuto (fa eccezione il riffone blues di The Three Of Us, forse  un risultato della frequentazione di Jack White).  Se proprio vogliamo, un’assonanza oltreatlantica è con i Decemberists di The Hazards Of Love, guarda caso quelli in pieno trip folk-rock britannico. Dunque Blood Speaks suona più potente e melodicamente meglio strutturato del predecessore e mette le buone maniere connaturate al duo al servizio di brani che al meglio sanno di Fairport Convention (Take Me Down When You Go)  e al peggio potrebbero comunque insegnare agli ultimi Radiohead quella parola misteriosa chiamata ‘canzone’(Blood Speaks).

7,0/10

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