subsonica-cover
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di Mauro Carosio
 
Settimo album per i Subsonica che tornano per raccontare, in modo lucido e puntuale, le nostre storie di ordinaria quotidianità postmoderna e contemporanea.
La band torinese giunge così alla completa maturità artistica proponendo dieci brani inediti che superano i limiti della musica pop/rock italiana e, grazie a raffinate soluzioni strumentali, potrebbero proporsi al mercato estero in modo più che adeguato.
Sospeso tra atmosfere che partono dalla dance, collaudato marchio di fabbrica, dall’elettronica e da un rock a tratti volutamente vintage, Una Nave Nella Foresta coglie nel segno immediatamente per la bellezza compositiva e la perfetta armonia che pervadono l’intero lavoro. Si inizia con un paio di canzoni nelle quali Samuel Romano e compagni  vogliono dimostrare che, nonostante siano passati 18 anni, sono ancora i primi della classe. La title track e Tra Le Labbra sono un perfetto esempio “subsonico” di canzone italiana. A seguire i momenti migliori del disco sono senz’altro: Di Domenica, una ballad sinth-pop assoluta che suona come il brano più garbato dell’intero lavoro, il singolo Lazzaro, pronto a diventare il nuovo  tormentone e Ritmo Abarth, che se non fosse per il testo potrebbe benissimo essere una hit di una qualche band d’eccellenza nell’ambito del nuovo brit-pop. Chiude il tutto Il Terzo Paradiso, il pezzo più originale dell’intero disco. Un affresco new age, a tratti discutibile, con la voce narrante di Michelangelo Pistoletto, uno degli esponenti più importanti dell’arte d’avanguardia degli ultimi tempi.
 
7,9/10
 
 
 
 
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